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Ritorno a L'Avana - La nostra recensione

Il film di Cantet, visto a Cannes, libera una carica emotiva rara e scatena connessioni

31.10.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Ci sono dei soggetti che da soli possono trasmettere sentimento, emozione, dramma, storia e umanita', al punto che per uno sceneggiatore sarebbe sufficiente limitarsi a una osservazione della realta' per creare dei personaggi e un contesto unici. Ovviamente nel Ritorno a L'Avana di Laurent Cantet e' difficile prescindere da una riflessione del genere, ma con lo scorrere del racconto ci si rende conto che la rappresentazione messa in atto dallo stesso regista (insieme a Leonardo Padura Fuentes) e' molto di piu', ed ha molto di piu'.



In una intervista alla rivista letteraria Mangialibri, lo scrittore cubano spiegava che "A Cuba uno scrittore oltre alla funzione logica di scrivere libri e esprimersi letterariamente ha una funzione sociale ben precisa per testimoniare una realtà che spesso non può essere raccontata dalla stampa" ed e' evidente quanto questa sia l'anima anche di questo film, nel quale si respira tanta Cuba attraverso le storie dei cinque amici radunatisi su un tetto sovrastante il Malecon.



La regia di Cantet, e la sua costruzione dei personaggi e delle loro dinamiche, segue di volta in volta le delusioni, le speranze, i sacrifici e le testimonianze, senza mai renderle definitive, assolute, fedele all'atmosfera che tra quei palazzi davvero si respira. Riuscendo, di contro, a renderne la sensazione e le emozioni. Inutile pero' svilire il giudizio e la riflessione portandoli in ambito politico.

["Cuba, un posto mitologico e romantico", l'intervista a Laurent Cantet]

Impossibile, ovviamente, parlando di Cuba, prescinderne, ma sarebbe un peccato infarcire di utopia o di sradicamento questo Ritorno a Ithaca del regista francese, che gia' nel 2012 aveva partecipato al film collettivo presentato a Cannes 7 Days in Havana con un corto pieno di fede e di magia. Spogliandosi di sovrastrutture e dietrologie, questo e' un film che arriva diretto allo stomaco, al cuore. E' un film di connessioni emotive, dirette, non mediate da errori o razionalizzazioni, come succede con gli affetti e le amicizie piu' vere.



Come l'esplicativo titolo originale suggerisce, i nostri hanno a lungo sognato la loro Patria, tra pulsioni di fuga e un amore che ancora oggi resiste, anche alle delusioni di una Rivoluzione che nessuno rinnega, pur riconoscendone i difetti. E tutti sognano di tornare, non solo fisicamente, a quel luogo del cuore che per noi rappresenta sicuramente uno spunto di riflessione su certe derive antiche e moderne, ma che per gli habaneri e' qualcosa di meno geografico dal quale non si sono mai staccati e mai lo faranno.


Ritorno a L'Avana, in sala dal 30 ottobre 2014, è distribuito da Lucky Red

Per saperne di piu'
Un minuto del film, in esclusiva