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Recensione: Spira Mirabilis, il documentario italiano in concorso a Venezia

Dagli autori de L'infinita fabbrica del Duomo, un ambizioso film che esamina il senso della vita e l'immortalità

Spira Mirabilis

04.09.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Raccontare il senso della vita è forse l’impresa in assoluto più ambiziosa che un autore possa decidere di intraprendere, qualunque sia la forma d’arte in cui opera. Nel cinema, i Monty Python ci hanno per forza dovuto scherzare perché quando uno ti dice “Ti spiego il senso della vita”, nel 99,9% dei casi non ha la più pallida idea di cosa stia parlando. È un proposito senza senso.

 
Eppure eccoci qui a parlare di Spira Mirabilis, il nuovo film dei registi de L’infinita fabbrica del Duomo, Massimo D’anolfi e Martina Parenti. I due hanno raccolto una varietà di materiale davvero impressionante, che spazia dalle ricerche di un biologo giapponese sulle meduse (le “Spira Mirabilis” del titolo) alla tragedia di Wounded Knee in cui gli indiani Lakota furono massacrati dall’esercito. In mezzo molto lavoro manuale, artigiani all’opera su statue, strumenti musicali, persino i restauri del Duomo (con i due autori che tornano, consapevolmente, sul “luogo del delitto”). Il senso è sfuggente ma le immagini spesso ipnotizzano, gli accostamenti sono a volte potenti, a volte bizzarri, a volte criptici.
 
Spira Mirabilis fatica a ingranare, chiede forse troppo dal proprio pubblico in termine di compresione del testo filmico, di assimilazione di concetti che sono, per buona parte, gelosamente custoditi nelle menti dei due registi. A che cosa stiamo assistendo? Che cosa vorranno dirci D’Anolfi e Parenti?

 
Poi, nell’ultima ora, i pezzi del puzzle iniziano a combaciare. L’immortalità delle meduse diventa simbolo della capacità di tutte le specie viventi di adattarsi all’ambiente, rialzarsi anche dopo la sconfitta. Anzi di imparare dalla sconfitta uscendone ancora più forti e temprate. L’errore porta a imparare, e affinare queste lezioni di vita porta alla creazione, all’arte. La bellezza dei manufatti creati dall’Uomo viene accostata all’armonia della natura e quando si esce dalla sala ci si sente improvvisamente umili di fronte a un mondo di cui noi non siamo che una piccola parte. Ma allo stesso tempo motivati e consolati, perché ogni nostro errore ha contribuito a fare di noi quello che siamo.
 
Spira Mirabilis sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures a partire dal 22 settembre.
 

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