
Siamo talmente abituati a delusioni e tempi morti mal gestiti - o mal 'riempiti' - da molti prodotti del nostro cinema, che viene quasi spontaneo attendersi l'ennesima caduta anche dal recordman del boxoffice italiano, di nuovo pronto a sottoporsi al giudizio del pubblico restando se stesso.
Eppure la formula, solita e conosciuta, continua a funzionare. Anche per un suo crescere, via via. Questa volta mostrandosi capace di leggere la realtà che ci circonda che va al di là di quel che di solito si riconosce - con più o meno merito - ad altre commedie. Sin dal titolo. Volendolo soprattutto interpretare come indicativo di una impossibilità di vedere vie, percorsi possibili, possibilità o prospettive…

Dove andare? Dove proiettarsi? Bene fa, forse, il solito qualunquista e mammone Checco ad aggrapparsi alle poche certezze a disposizione. O forse no, visto che nemmeno il mitico 'posto fisso' sembra esser rassicurante in molti casi. E che anche lui, in fondo, sembra trovare altrove la sua felicità e realizzazione.
Nel lungo viaggio alla ricerca di una propria strada - e, narrativamente, attraverso location di ogni tipo (che hanno reso questo il suo film più costoso) - però c'è spazio per tutto quello che vi aspettereste: paradossi, giochi di parole, autoironia, satira sociale e politica, comicità fisica e battute geniali. Il tutto a un ritmo invidiabile, e privo delle pause che spesso contraddistinguono altri comici, a tratti congelati come in attesa dell'applauso del pubblico.

Qui si riesce a parlare dei nostri difetti e di una società ormai cambiata, tra società multietniche e convivenza di diverse fedi religiose, di furberie inestirpabili (spesso messe in atto dai molti che le stigmatizzano pubblicamente) e rieducazioni possibili senza esser mai pesanti o pedanti. Anzi regalando risate e sorrisi, un paio delle 'sue solite' canzoni e scene come quelle al Sud o al Polo (la degustazione dei campioni su tutte) o quella con la madre adorata e adorante (Ludovica Modugno), ennesima riprova della costruzione di un prodotto perfetto che annovera tra i suoi 'comprimari' - sparring partner, in alcuni casi - gli ottimi Maurizio Micheli, Sonia Bergamasco e un iconico Lino Banfi.
Quo Vado?, in sala dal 1 gennaio 2016, è distribuito da Medusa