NOTIZIE
Pretty Princess
Pretty Princess
25.10.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Un film di Garry Marshall
con Anne Hataway, Julie Andrews, Caroline Goodall, Heather Matarazzo, Hector Helizondo, Mandy Moore.
Usa, 2001.
La Trama
San Francisco, ai giorni nostri. La giovane Mia Thermopoulos (Anne Hataway) è una studentessa un po imbranata che ha soltanto un desiderio: quello di passare inosservata. Vive con la madre (Caroline Goodall) e non ha mai conosciuto suo padre, che è rimasto in Europa ed è morto da pochi mesi. Un bel giorno arriva in città sua nonna - che Mia non ha mai incontrato - e chiede di poterla conoscere. Quando la ragazza si reca allappuntamento, scopre che la signora in realtà è la regina di Genovia, piccolo stato tra la Spagna e la Francia, e che legittima ed unica erede del regno è proprio Mia. Il ballo per la proclamazione della nuova principessa è da lì a poche settimane, e la giovane dovrà sottoporsi ad unistruzione intensiva di cultura e buone maniere per essere pronta al grande evento. Mia però, sempre timida e paurosa, rimane molto dubbiosa se accettare o meno il destino che improvvisamente le si è spalancato di fronte: lidea di dover cambiare vita, abitudini, e soprattutto di perdere gli amici che tanto faticosamente ha conquistato, la terrorizza non poco. A complicare ulteriormente la situazione arrivano un gruppo di compagne di scuola, gelose dellimprovvisa notorietà che la ragazza prima sconosciuta ha conquistato: non mancheranno tranelli e ripicche per screditarla davanti ai media...
Il Commento
Il nuovo film di Garry Marshall, in precedenza regista di due grandi commedie di successo come Pretty Woman (id,1990) e Se Scappi, ti Sposo (Runaway Bride, 1999), ha una trama che mescola piuttosto vistosamente una favola come quella di Cenerentola con la sceneggiatura di Sua Maestà viene da Las Vegas, film con John Goodman di qualche stagione fa. La storia della sconosciuta ragazzina che diventa improvvisamente una principessa non è perciò troppo originale, e gli sceneggiatori non hanno fatto assolutamente nulla per renderla più frizzante: la vicenda scorre così allinsegna del prevedibile, o peggio del già visto, ed i dialoghi sono per la maggior parte melensi, retorici e poco incisivi. Quando sullo schermo compare poi Julie Andrews, che non vedevamo al cinema da almeno quindici anni, allora lesile premessa si trasforma definitivamente in una roboante frana: il film infatti inizia a propinarci tutta una serie di chichés e stereotipi della storiella a lieto fine, con momenti di buonismo davvero sconfortanti. Nessuno degli attori poi, a parte il sempre efficace (e troppo spesso sprecato) Hector Helizondo, riesce ad innalzare il tono della pellicola: la vecchia diva è ormai imbalsamata, mentre la giovane protagonista Anne Hataway ha un bel sorriso ma nulla di più. Non ci rimane altro che cercare di goderci i momenti in cui Helizondo è in scena, e recita con consumata maestria le appena decenti battute che gli sono state assegnate. Ci si stringe poi il cuore quando vediamo comparire Heather Matarazzo nei panni della bimbetta gioconda, lei che era stata la superba protagonista di un vero e proprio gioiello di lucida cattiveria cinematografica come Fuga dalla Scuola Media (Welcome to the Dollhouse, 1995) di Todd Solondz. A dirigere questo film completamente inutile è stato chiamato dunque il ritrovato Garry Marshall, regista che non ha mai brillato per originalità ed inventiva, ma che quando ne ha avuto loccasione non ha di certo sfigurato sul versante comico-romantico. Invece in questa pellicola sbaglia decisamente tutto: lo stile della regia è assolutamente sciatto, monotono, talmente vicino ai peggiori canoni televisivi da farci dubitare che il film sia stato girato non per il cinema ma per il piccolo schermo (ed anche li avrebbe di sicuro sfigurato!). La fotografia poi è sempre leccata e patinata, tanto da sembrare in molte scene uno spot di cioccolatini. E vero che la produzione è targata Walt Disney, ma la patina di buoni sentimenti e di ovvia morale è davvero troppo becera per i nostri giorni...