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PRENDITI UN SOGNO

"Prenditi un sogno"

Prenditi un sogno

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
Passato con discreto successo di critica alla prestigiosa Quinzaine des Rèalizateurs a Cannes 2000, questo Prenditi un Sogno (in originale Purely Belter, che in gergo dovrebbe voler dire Il meglio del meglio) conferma le buone doti narrative del suo regista, quel Mark Herman che ha diretto nel 1997 uno dei migliori film inglesi degli ultimi anni, Grazie, Signora Thatcher!, interpretato da Ewan McGregor e Pete Postlethwaite. Come la pellicola appena citata, anche questultima si presenta sotto la briosa veste di commedia, per indagare poi con sguardo piuttosto lucido le difficoltà sociali ed economiche presenti nella società britannica dei nostri giorni. Se nel caso precedente si trattava di minatori e dei disagi dovuti alle ambiguità della gestione dellex Lady di ferro , un po come succede in Billy Elliot, adesso Herman sceglie di raccontare il disagio dei giovani nelle alienanti metropoli inglesi; il suo occhio si mostra deciso e sensibile allo stesso tempo, alternando scene di gustoso divertimento (efficacissima quella del furto nella libreria) a momenti abbastanza duri e drammatici, che ben illustrano i problemi reali dei due giovani protagonisti. Il punto di forza della pellicola sono proprio i due attori in erba, qui al loro esordio davanti alla macchina da presa: fisicamente e caratterialmente molto differenti tra loro, formano una perfetta coppia comica che, proprio sulla base della sua strana miscela, sprigiona simpatia e divertimento. Volendo trovare un difetto nellopera possiamo riscontrarlo nel non sempre riuscito dosaggio di commedia e dramma, passando in alcuni momenti troppo repentinamente dal riso al gelo. Rimane comunque lunico, piccolo neo di un film decisamente apprezzabile, sia nella realizzazione sia nella sceneggiatura, piena di dialoghi davvero frizzanti.  
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