NOTIZIE

Pelham 123

Ecco un caso in cui l'idea di reboot che non segue pedissequamente l'originale, ma ne cambia coordinate drammaturgiche ed estetiche, fallisce nei suoi intenti.

Pelham Washington 2

16.09.2009 - Autore: Adriano Ercolani
Partiamo dall’inizio, o meglio dal primo adattamento del romanzo di John Godey portato al cinema nel 1974 da Joseph Sargent. Uscito in Italia con il titolo “Il colpo della metropolitana”, l’originale era un piccolo gioiello di thriller sobrio e stringato: basta vedere i primi dieci minuti del film, quasi totalmente senza dialoghi eppure così carichi di tensione drammatica, per capire la qualità  di quel prodotto. E poi una coppia di protagonisti di immenso valore come una sardonico Walter Matthau ed uno stilizzato Robert Shaw facevano veramente la differenza tra un semplice prodotto di routine ed un grande film di genere.

Pelham 123 John Travolta

Come era ampiamente prevedibile, nel suo reboot Tony Scott parte da presupposti totalmente differenti: lo stile sovraccarico e ridondante che ha caratterizzato praticamente tutti i suoi lavori, ed ha trovato nuova linfa vitale negli ultimi anni – arrivando a risultati notevoli a nostro avviso col duro “Man on Fire” – stravolge l’impostazione di base dell’originale e parte immediatamente con un surplus di montaggio, musica e fotografia sgranata. Insomma, il solito Scott. Pur rimpiangendo già dopo pochi minuti Matthau e Shaw, bisogna però ammettere che la prima parte del film funziona, grazie ad un discreto ritmo di montaggio e ad un paio di scene di buona tensione drammatica. Denzel Washington e John Travolta, accompagnati da comprimari di lusso come John Turturro e James Gandolfini,  compongono un cast decisamente efficace, pur non offrendo nessuno di loro il massimo delle proprie capacità attoriali. A tradire Tony Scott questa volta è la sceneggiatura di uno scrittore solitamente molto solido ed affidabile come Brian Helgeland, che aveva sceneggiato per il cineasta proprio “Man on Fire”.  Man mano che si procede con la vicenda infatti, invece di caricarsi di pathos “Pelham 123” purtroppo comincia sorprendentemente a sgonfiarsi, perdendo presa emotiva sullo spettatore in virtù di un’evidente mancanza sia di soluzioni narrative efficaci che di qualità più propriamente cinematografiche.

Pelham 123 Denzel Washington

Stranamente piatto e privo di inventiva, “Pelham 123: Ostaggi in metropolitana” è uno dei più deludenti film della recente filmografia di Tony Scott, regista di solito affidabile nel proporre cinema grezzo ma testosteronico. Qui invece il film si inabissa in un finale molto poco avvincente. Ecco un caso in cui l’idea di reboot che non segue pedissequamente l’originale ma ne cambia coordinate drammaturgiche ed estetiche fallisce nei suoi intenti.

La pellicola sarà distribuita dalla Sony Pictures da venerdì, 18 settembre.

Per saperne di più

Anteprima: Il colpo della metropolitana

Le recensioni americane
Il trailer e la gallery del film