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Paterson – La nostra recensione

Un film delizioso fatto di piccoli momenti e del tentativo di spiegare la ricerca di poesia e di spiritualità

<span style="font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-ligatures: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal;">Paterson</span>

Paterson

07.12.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Da Paterson si rimane ipnotizzati subito. Sarà perché buona parte delle sue scene ruota intorno alla descrizione del rito della guida di un autobus, un'azione nota e costellata di sbuffi famigliari, del silenzio che contraddistingue l’abitacolo, dell’alternarsi continuo di soste e movimento.

Tutti suoni di cui pensiamo non conoscere a fondo l’intimità ma che riscopriamo invece sullo schermo come parte integrante della nostra quotidianità. Sono rumori vicini a noi; non c'è dubbio, e questa sensazione contribuisce a creare subito un senso di vicinanza con il film. Accanto alla capacità indiscussa di connettersi con l’aspetto più intimo dello spettatore il regista Jim Jarmusch racconta e fa riflettere però su un tema importante. Quello della spazio occupato dalla creazione artistica e dal desiderio di lirismo che si inserisce nella vita di alcuni esseri che vivono a Paterson, New Jersey.

Queste persone sono Paterson (Adam Driver), omonimo della cittadina dove è cresciuto, un guidatore di autobus con il pallino della poesia, sua moglie Laura (Golshifteh Farahani) che possiede varie inclinazioni artistiche dalla pittura alla musica, e i molti personaggi che Paterson incontra nelle sue uscite notturne per portare il cane o mentre rientra da un lavoro sempre uguale. Con la stessa levità con la quale Paterson scrive dei versi e si misura con la poesia, noi spettatori vediamo scorrere la sua vita e quella delle persone accanto a lui. Una quotidianità fatta di movimenti lenti, di riflessioni frammentate però dall’incontro con tantissimi caratteri ironici, stralunati, molto umani. Paterson è un film che si muove quindi tra il descrivere la passione di un uomo come tanti per la poesia e per la dimensione più profonda dell’esistenza e il ritmo della commedia



È un film delizioso e delicato che a tratti ricorda, con quello stile stralunato e sognante e sempre molto attento alla scenografia, una maniera di fare cinema che è vicina ad alcuni lavori di Wes Anderson. Qui però c’è meno ricerca del pop ad ogni costo, dell’estetica prima di tutto e l’epica è persino meno avventurosa. Al contrario esiste una maggiore ricerca delle piccole sorprese che la vita può rivelarci ogni giorno nella sua semplicità e un interesse aumentato vero i personaggi dal cuore grande pronti a cogliere ogni piccola rivelazione che incontrano con profondo senso di umanità e di rispetto.

Paterson, in uscita il 22 dicembre 2016, è distribuito da Cinema.