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Parigi può attendere - La recensione dell'esordio di Mrs. Coppola

Eleanor Coppola porta sullo schermo una storia molto personale e molto voluta, forse troppo, considerati gli stereotipi a lungo dominanti.

19.06.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
"Dovresti dirigerlo tu", sono state le parole pronunciate da Francis Ford Coppola che hanno sbloccato il progetto che dal 2009 stuzzicava la moglie, e che oggi vediamo realizzato nel Parigi può attendere con cui Eleanor Coppola ha scelto di esordire alla regia di un lungometraggio. In fondo, nel corso degli anni, Eleanor ha sempre partecipato alla realizzazione dei film del marito, seguendoli spesso con documentari da lei firmati. Un altro paio di maniche, insomma…



"Gioioso", "fresco", "epicureo" sono molti gli aggettivi spendibili per questo piccolo piacere, uno sfizio che la ottantunenne californiana ha scelto di togliersi anche per riappropriarsi di una propria indipendenza, non solo artistica. Sorvolando sul fatto che la sua Anne (interpetata dalla sempre affascinante Diane Lane, divisa tra Alec Baldwin e Arnaud Viard) resti sempre in balia delle scelte del suo charmant chaperon, una esigenza apprezzabile; ma che avremmo goduto di più se all'urgenza personale si fosse accompagnata una maggior 'umiltà'. Quella che avrebbo potuto mettere in guardia la (anche) sceneggiatrice dal rischio che la sua fuga bucolica potesse avere un pari significato anche per un pubblico più vasto, per non dire europeo.

Il lungo Road Trip da Cannes a Parigi, infatti, è una godibilissima e leggera carrellata di luoghi comuni tanto cari a certa intellighenzia West Coast con il mito di una Francia gaudente e dell'innato romanticismo dei suoi abitanti. In compenso, l'excursus artistico-turistico-gastronomica messo in scena è notevole: dalla Piramide di Vianne al Ponte del Gard e i campi di lavanda della provenza, dal Carré di Agnello allo Châteauneuf-du-Pape, dalla Lione del Museo dei Tessuti e delle Arte decorative e della casa dei fratelli Lumière alla Basilica di Vézelay, dai trionfi di formaggi all'apoteosi di cioccolate, senza dimenticare gli inserti (e le citazioni) di Renoir, Manet e Cezanne. L'ente per il turismo transalpino, ringrazia; il pubblico pagante?


Parigi può attendere, in sala dal 15 giugno, è distribuito da Good Films.