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Otto donne e un mistero

Non è uno di quei casi in cui la presenza di un cast eccezionale smentisce la riuscita del film, deludendo le aspettative. Le otto donne di Ozon re-interpretano se stesse, divertono, incantano, seducono, commuovono, infine stupiscono.

8 donne e un mistero

14.04.2003 -
Titolo originale: 8 Femmes di François Ozon Con Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen, Danielle Darrieux, Firmine Richard, Ludivine Sagnier, Emmanuelle Béart . Francia, 2002.   Francia anni Cinquanta. Una famiglia alto borghese si prepara a festeggiare il Natale. Sette sono le donne: lelegante e bella padrona di casa con la meno bella sorella cardiopatica, la loro anziana mamma, le due giovani figlie e le due domestiche. Luomo di casa non si vede e non si sente. Infatti, viene ritrovato morto accoltellato nel suo letto. Iniziano le indagini allinterno della casa, per risolvere il mistero del delitto. Nessuna può uscire, tutte sono probabili assassine. Una si aggiunge, la sorella della vittima, che entrerà a far parte delle sospettate. E comincia la divertente saga noir tutta al femminile.   Non è uno di quei casi in cui la presenza di un cast eccezionale smentisce la riuscita del film, deludendo le aspettative. Le otto donne di Ozon (così come da titolo originale che elude il mistero), re-interpretano se stesse, divertono e commuovono, incantano, seducono, infine stupiscono, ognuna portatrice di un segreto che come nei migliori romanzi polizieschi loccasione delittuosa svelerà. Cè molto di Agatha Christie sembra di rivedere il simpatico omino belga (Hercule Poirot) nelle sembianze della bambina-investigatrice e cè molto poco della proverbiale, a volte eccelsa, lentezza del cinema francese. Il susseguirsi della vicenda, basato sul meccanismo della rivelazione-sorpresa, segue ritmi serrati che culminano nelle riuscite pièce musicali, dove le protagoniste si raccontano, cantando e ballando. Latmosfera vagamente retrò della Parigi anni Cinquanta concede un ulteriore spunto ironico alla dimensione, già di per sé stravagante, della casa-bunker, in cui si dimenano le otto probabili assassine.   Otto donne e un mistero di sicuro fa divertire, e il merito va ad una sceneggiatura che ammette trovate sovversive (i puritani non vadano a vedere il film) e ad una interpretazione geniale delle attrici, tutte indistintamente investite da una grande autoironia. Meritano una menzione particolare Catherine Deneuve e Fanny Ardant (la Callas di Zeffirelli) di cui spicca la maturità di donne prima ancora che di attrici, pronte a giocare sulla loro stessa identità sessuale, con uno spiazzante senso dellumorismo. Il film fa divertire con una comicità leale, priva di scortesia verbale, provocatoria ma inoffensiva, basata sullo stravolgimento di qualsiasi tipo di cliché femminile. Ed è in fondo luniverso delle donne che il film di Ozon vuole indagare, o quantomeno rappresentare, indugiando con malizia sul lato più oscuro del gentil sesso: dalladolescenza alla vecchiaia, dalla giovinetta con le prime tempeste ormonali, alla ragazza-madre, dalla prostituta alla serva, dalla mamma alla nonna e giocando sullambiguità sessuale dalla mangiatrice di uomini alla sciupafemmine.