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OCTOPUS

OCTOPUS

Octopus, vhs

07.05.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO   Octopus ovvero come realizzare un film a basso budget, senza alcun motivo per farlo. Prodotto dalla Nu-Image di Avi e Danny Lerner, diretto dal misconosciuto John Black, la pellicola distribuita dalla CVC (ormai leader nella circolazione home video di b-movies) non può che suscitare lindignazione di un pubblico cinefilo sempre più esigente anche sul versante dei prodotti meno commerciali. Ciò che in primo luogo colpisce negativamente del film è la sua non chiara iscrizione ad un genere preciso. Sicuramente limmagine della piovra gigante, chiaramente mutuata dagli horror anni 50, doveva conferire al lavoro quel catastrofismo agonizzante e quellatmosfera tetra ed adrenalinica perfettamente inscenata a livello cinematografico da prodotti quali Lo squalo di Spielberg o Piranha di Dante. Almeno queste potevano essere le aspettative di partenza, fermo restando lintrinseca difficoltà a riprodurre uno spessore qualitativo così elevato. Unaltra possibilità era quella di seguire le orme di Anaconda o Lake Placid, espliciti omaggi ad una passata produzione cinematografica segnata dalle gesta di abnormi creature animali. Ebbene, nulla di tutto questo ha attraversato minimamente la mente di Black, più vicino allimpostazione dellincrescioso Tentacoli di Oliver Hellman. Come se non bastasse, il regista ha voluto approntare una sorta di melting pot tematico, accozzando tra loro frammenti narrativi e stilistici propri di una spy-story approssimativa, di un fanta-thriller insensato e di un action-movie decisamente improponibile. Sui dialoghi preferiamo stendere un velo pietoso. Un lavoro che non andava finanziato nemmeno per scherzo.
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