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Novocaine

Novocaine

Novocaine

06.12.2001 - Autore: Ludovica Rampoldi
Un film di David Atkins Con Steve Martin, Elena Bonham Carter, Laura Dern USA, 2001   \"Un uomo può perdere la sua vita e può perdere anche lanima. Ma la cosa peggiore che possa perdere sono i suoi denti.\" E questo lincipit di Novocaine, primo film del consumato sceneggiatore David Atkins, un giovane promettente la cui tesi di fine corso è diventata la sceneggiatura di \"Arizona Dream\".   Steve Martin interpreta Frank Sangster, uno stimato dentista proiettato nel sogno americano di rispettabilità e benessere; una vita asettica come il suo studio, sinistra come i suoi strumenti di lavoro. La sua fidanzata Jean è anche la sua igenista, una ragazzona di un metro e ottanta bionda e sempre sorridente, con una predisposizione per le arti marziali, il salutismo e la scalata sociale. Una notte una nuova paziente irrompe nello studio di Frank; il suo nome è Susan, ha mal di denti e non sopporta il dolore. Novocaina è quello di cui ha bisogno, droga che uccida il male fisico. L\'indomani mattina tutta la scorta di antidolorifici è sparita e l\'Fbi chiede spiegazioni. Nel frattempo la sua sensualità torbida di Susan rapisce Frank e lo trasporta in un mondo a lui sconosciuto, fatto di motel fuori porta e inseguimenti in macchina, dove la polizia ti pedina per accusarti di omicidio e, come nel più tipico dei noir, non ti puoi fidare mai di nessuno.   Novocaine è un thriller anomalo, atipico; da un inizio carico di promesse Atkins estrapola una narrazione errabonda che dilata la struttura del noir e con essa anche la partecipazione dello spettatore. Piuttosto che rimanere inchiodati alla risoluzione del giallo, si indugia sulla presenza fisica di Steve Martin.   Si aspetta con trepidazione il momento in cui si divincoli dal suo ruolo ingessato per esibirsi in performance straripanti, quelle a cui ci ha abituato; ma questo, purtroppo, non avviene. Troppo rigido il suo personaggio, che sembra sempre un pò smarrito in una storia che non gli appartiene. E se il doppiaggio ci toglie anche il gusto della sua voce, ci dobbiamo accontentare di qualche barlume degli occhi. Ma alla fine è poca cosa. Elena Bonham Carter sembra essersi specializzata nella ragazza maledetta, sempre brava, anche se sembra appena uscita da Fight Club tanto il suo personaggio è identico a quello del film di Singer.   Nel frattempo il film da un thriller è diventato una commedia nera in stile Coen, e poi ancora un giallo con continui colpi di scena. Tuttavia, nonostante queste imperfezioni, Novocaine ha dei momenti molto divertenti, punte eleganti, trovate geniali. Come il cameo di Kevin Bacon, un attore che deve studiare per interpretare un poliziotto e con la benevola complicità degli agenti sottopone Steve Martin a un interrogatorio surreale.   In definitiva Novocaine non è né bello né brutto, solo un gradevole film inutile e senza grande motivazione.