Nel giugno 1942 la battaglia delle Midway fu un momento fondamentale nello svolgimento della Seconda Guerra Mondiale, una vittoria importante - ottenuta tra cielo e mare - che già aveva attirato l'attenzione di Hollywood, ma che il Roland Emmerich di Independence Day non poteva farsi scappare. Uno spunto che gli permette di rifarsi della delusione del sequel di quel cult e di tornare alla dimensione del kolossal che da sempre esplora, pur con qualche leggerezza che gli appassionati del genere potrebbero essere propensi a perdonare. Come al solito.
Che il regista tedesco abbia spesso privilegiato il contenitore a discapito del contenuto non è una novità, infatti, ma con lui ci si è abituati a giustificare i mezzi in presenza di un fine convincente. E questo è il caso, a patto di cercare cinetismo e spettacolarità. A parlare della Guerra nel Pacifico aveva provato Michael Bay con il Pearl Harbour del 2001, fallendo il bersaglio nonostante la magniloquenza del racconto, e questo ritorno alle Hawaii - pur senza quel tono epico che aveva persino spinto il direttore generale dei Walt Disney Studios alle dimissioni - permette di allargare lo sguardo.
Intanto alla partecipazione e al ruolo della Cina nel conflitto, indubbiamente determinata dalla coproduzione cinese al film, e poi allo storico documentario The Battle of Midway del 1942 di John Ford, vincitore del Premio Oscar della categoria, esplicitamente citato nel momento topico dell'azione. E per certi versi è proprio il leggendario cineasta statunitense il personaggio che più resta impresso, almeno tra i tanti eroi o supposti tali che vediamo scorrere sullo schermo.
In alcuni casi debolmente definiti, i protagonisti finiscono per confondersi a causa di una caratterizzazione che sembra mirare principalmente al poterli distinguere al momento giusto. Una omogeneità espressiva che pesa sul giudizio finale, ma che non lo inficia, forse proprio per il suo non sovrastare il focus principale dell'operazione. Senza dubbio quello di dare una attenta e chiara ricostruzione degli eventi, attraverso il realistico susseguirsi delle varie fasi belliche, e insieme realizzare scene di battaglia talmente nitide da perdere in verosimiglianza, guadagnando però in spettacolarità e con un digitale che permette prospettive incredibili. In definitiva un affresco non senza retorica e un po' superficiale, ma dall'enfasi coinvolgente e dagli effetti davvero speciali.
Midway, in sala dal 27 novembre 2019, è distribuito da Eagle Pictures.
Che il regista tedesco abbia spesso privilegiato il contenitore a discapito del contenuto non è una novità, infatti, ma con lui ci si è abituati a giustificare i mezzi in presenza di un fine convincente. E questo è il caso, a patto di cercare cinetismo e spettacolarità. A parlare della Guerra nel Pacifico aveva provato Michael Bay con il Pearl Harbour del 2001, fallendo il bersaglio nonostante la magniloquenza del racconto, e questo ritorno alle Hawaii - pur senza quel tono epico che aveva persino spinto il direttore generale dei Walt Disney Studios alle dimissioni - permette di allargare lo sguardo.
Intanto alla partecipazione e al ruolo della Cina nel conflitto, indubbiamente determinata dalla coproduzione cinese al film, e poi allo storico documentario The Battle of Midway del 1942 di John Ford, vincitore del Premio Oscar della categoria, esplicitamente citato nel momento topico dell'azione. E per certi versi è proprio il leggendario cineasta statunitense il personaggio che più resta impresso, almeno tra i tanti eroi o supposti tali che vediamo scorrere sullo schermo.
In alcuni casi debolmente definiti, i protagonisti finiscono per confondersi a causa di una caratterizzazione che sembra mirare principalmente al poterli distinguere al momento giusto. Una omogeneità espressiva che pesa sul giudizio finale, ma che non lo inficia, forse proprio per il suo non sovrastare il focus principale dell'operazione. Senza dubbio quello di dare una attenta e chiara ricostruzione degli eventi, attraverso il realistico susseguirsi delle varie fasi belliche, e insieme realizzare scene di battaglia talmente nitide da perdere in verosimiglianza, guadagnando però in spettacolarità e con un digitale che permette prospettive incredibili. In definitiva un affresco non senza retorica e un po' superficiale, ma dall'enfasi coinvolgente e dagli effetti davvero speciali.
Midway, in sala dal 27 novembre 2019, è distribuito da Eagle Pictures.