NOTIZIE

Lost Pizzas: Apollo 18

Una ricostruzione storica rigorosa e una premessa affascinante non salvano "Apollo 18" dalla mediocrità

Apollo 18 - Locandina

12.12.2011 - Autore: Marco Triolo
Torniamo alla nostra rubrica Lost Pizzas con un film che è una “Lost Pizza” per davvero, vale a dire “Apollo 18”, prodotto da Timur Bekmambetov e diretto da Gonzalo Lopez-Gallego. La pellicola rientra nel filone ormai noto come Found Footage, ovvero quello dei filmati ritrovati alla “Paranormal Activity”. Apollo 18” ne testimonia senza dubbio l'evoluzione: sono finiti i tempi dei film tutti basati su un tizio che se ne andava in giro con la telecamera a mano a riprendere il nulla spacciandolo per qualcosa. “Blair Witch Project” ha fatto il suo tempo e dopo “Paranormal Activity 2” si è passati a film multi-camera e multi-angolo. Il film di Lopez-Gallego parte da queste premesse e le usa per un thriller tutto ambientato sulla cara vecchia luna.

Apollo 18, la recensione in anteprima, Warren Christie e Lloyd Owen

La storia coinvolge tre astronauti, scelti per un'ultima missione lunare strettamente top secret, al punto che nemmeno le loro famiglie sono state informate e pensano che i tre siano stati convocati per esercitazioni di vario genere. Gli astronauti sono convinti di dover piazzare dei rilevatori per prevenire eventuali attacchi missilistici dall'URSS, ma quello che troveranno una volta arrivati a destinazione sarà una verità molto più sconvolgente, in grado di giustificare l'abbandono dei piani di colonizzazione del nostro satellite.

Apollo 18” parte molto bene, con le interviste ai tre protagonisti, il comandante Nathan Walker, il tenente colonnello John Grey e il capitano Benjamin Anderson, e un feeling da documentario che non guasta e ci aiuta a conoscere i nostri eroi da un punto di vista umano. Li vediamo in uniforme mentre preparano la missione, ma anche in borghese mentre partecipano a un barbecue con le loro famiglie e si lamentano di non poter dire loro nulla (o vantarsi con i figli dicendo “Papà andrà sulla luna”). Poi il lancio, e il vero inizio del film: Lopez-Gallego non si spreca e orchestra un continuo dialogare tra le varie telecamere di sorveglianza della missione, tra quella esterna al modulo, quella interna, la camera a mano utilizzata dagli astronauti, quelle presenti sul rover e infine quella interna alla navicella Freedom che orbita intorno alla luna, dove è rimasto Grey a supervisionare il tutto. Dunque, le possibilità di rendere dinamico un film che sulla carta si preannunciava piuttosto statico ci sono.

Apollo 18, la recensione in anteprima, una scena del film

Eppure il film risulta alla fine noioso e deludente. Il motivo è un piccolo paradosso: siamo arrivati al punto in cui una tecnica nata per essere un nuovo strumento espressivo in grado di immergere ancora di più lo spettatore nel film finisce per limitare notevolmente lo stesso. Lo sappiamo tutti che quello che stiamo vedendo non è vero, per quanti sforzi faccia il regista di turno. La sospensione dell'incredulità si può ottenere anche senza ricorrere al found footage, e in quel modo si guadagnerebbe la libertà di cercare soluzioni visive meno abbottonate, dando così sfogo alle fantasie più selvagge. Il concetto di una presenza aliena su astri ritenuti morti come la luna o Marte è da sempre tra i più affascinanti, perché rimette in discussione i dogmi della scienza astronomica e dunque va a scavare a fondo nella paura dell'ignoto. Ma quando una premessa esaltante si somma a una realizzazione troppo imbrigliata, ne esce qualcosa di molto simile a questo “Apollo 18”.

Di positivo c'è comunque una ricostruzione storica di prim'ordine: la grana delle immagini, le uniformi, le tute spaziali e la tecnologia, per non parlare di attori che sembrano davvero astronauti anni Settanta (Warren Christie, Lloyd Owen e Ryan Robbins). Se tutto questo fosse stato applicato a un film tradizionale, lo avrebbe comunque fatto funzionare alla grande. Speriamo che, visti i risultati, Olatunde Osunsanmi riveda il progettato e analogo “Dark Moon” come un film i fantascienza vecchia scuola, anziché riproporre i medesimi stilemi.

Il film è in uscita in DVD negli Stati Uniti, dopo aver debuttato il 2 settembre. Per ora non c'è traccia di una data italiana.