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Locke & Key, teen drama e sovrannaturale nella serie Netflix dal figlio di Stephen King (Recensione)

Da un fumetto di Joe Hill, una serie appassionante che fa il verso a IT, ma schiaccia il pedale del divertimento

Locke & Key

01.02.2020 - Autore: Marco Triolo
È una storia che abbiamo visto raccontare molte volte al cinema e in TV: una famiglia lascia la città per trasferirsi in un paesino e cambiare vita. Solo che, in questo caso, la villa che la accoglie contiene delle chiavi magiche in grado di, tra le altre cose, raggiungere ogni luogo all'istante, entrare nella mente delle persone o trasformarle all'occorrenza in fantasmi.
 
Questa è la premessa di Locke & Key, nuova serie Netflix tratta dal fumetto omonimo di Joe Hill e Gabriel Rodríguez. Hill, per chi non lo sapesse, è il figlio di Stephen King. E si vede. Perché, per quanto Locke & Key provenga da un medium diverso da quello normalmente frequentato da King, e sia diretto a un target più giovane, sopravvivono alcuni stilemi cari al romanziere del Maine. Prima tra tutti l'ossessione per una caratterizzazione molto forte e capillare di una piccola comunità che nasconde segreti indicibili. E l'idea che il male sia qualcosa di estraneo al piano della nostra realtà, ma con effetti molto tangibili e reali sulle nostre vite.

 
La premessa della serie, poi, arriva dritta da IT: un gruppo di amici, negli anni '90, ha giocato con dei doni di cui non comprendeva pienamente il potenziale. E adesso “qualcosa” è tornato a reclamare quel potere. Di più non possiamo dire senza svelare i numerosi colpi di scena che contribuiscono a rendere Locke & Key uno dei must del febbraio su Netflix.
 
La serie porta le firme di Carlton Cuse (storico showrunner di Lost), Aaron Eli Coleite (Heroes, Daybreak) e Meredith Averill (The Good Wife, Hill House). Una squadra che ha saputo operare un piccolo miracolo, fondendo in maniera credibile teen drama – con le classiche sottotrame di crescita, amori e scontri tra liceali – e detection sovrannaturale. Perché la serie è, in fondo, un'indagine, che si dipana tra passato e presente e svela a poco a poco una serie di verità sempre più sorprendenti e spaventose sul passato della famiglia Locke e dei loro vicini e amici. Non stiamo certamente parlando di una serie che reinventa la ruota, ma Locke & Key è un prodotto appassionante, che si diverte un mondo a sfruttare i poteri bizzarri delle chiavi per piazzare ogni volta i suoi protagonisti in situazioni intricate e pericolose.

 
Il cast è davvero azzeccato. In particolare spiccano i tre figli dei Locke, Tyler (Connor Jessup), Kinsey (Emilia Jones) e Bode (Jackson Robert Scott, il Georgie di IT). Quest'ultimo in particolare ha un'energia e un carisma invidiabili a soli 12 anni di età. I due fratelli maggiori riescono nell'impresa di essere credibili adolescenti senza sforare mai nell'antipatia. Il che non è scontato, visto che rappresentare le turbe adolescenziali in TV spesso porta a quel risultato (soprattutto quando a scriverle sono autori che adolescenti non lo sono più da un bel pezzo).
 
Alla fine, senza spoilerare, l'arco di maturazione della famiglia e la decisione che essa prende nell'ultimo episodio ha il sapore di qualcosa di meritato. E l'immancabile cliffhanger apre scenari interessanti che, speriamo, verrano sfruttati senza replicare la struttura di questa prima stagione. Ma anche se questa fosse l'unica stagione riuscita di Locke & Key, ne sarà valsa la pena.
 
Locke & Key arriverà su Netflix il 7 febbraio.