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Lo streaming del weekend, La notte su di noi è una goduria per i fan delle arti marziali

Da non perdere il film di Timo Tjahjanto: se avete amato The Raid, ecco un altro importante tassello del cinema di arti marziali indonesiano

La notte su di noi

09.11.2018 - Autore: Marco Triolo
A chi non bazzica da vicino il nuovo cinema di arti marziali indonesiano il nome Timo Tjahjanto forse non dice nulla. Vi elenchiamo un paio di titoli che potrebbero aiutarvi: V/H/S/2, Headshot. Il primo è il sequel dell'antologia incentrata sui titani dell'indie horror Simon Barrett e Adam Wingard. Il secondo un action visto su Netflix e interpretato dall'artista marziale e attore indonesiano Iko Uwais.
 
Giochiamo ai sei gradi di separazione: Iko Uwais è il protagonista di The Raid, uno degli action più amati del decennio, diretto da Gareth Evans. Evans ha diretto Apostolo per Netflix e co-diretto con Tjahjanto un segmento di V/H/S/2, Safe Haven. Iko Uwais è anche uno dei protagonisti de La notte su di noi, il nuovo film di Tjahjanto disponibile su Netflix. Un must per chi ha amato The Raid.

 
La trama è un classico: Joe Taslim (altra star di The Raid) interpreta Ito, un uomo che si è ribellato alle Triadi, di cui era uno dei boss scelti (chiamati “Sei Mari”). Ha deciso di salvare la vita a una bambina che avrebbe dovuto uccidere, dopo aver sterminato il suo intero villaggio. Ma per salvare quest'unico essere umano dovrà ucciderne decine, e la Triade gli manderà contro i suoi guerrieri migliori e gli altri Sei Mari. Tra cui, appunto, il suo ex amico e socio Iko Uwais. Non importa in quanti moriranno: è una questione di principio!
 
Una premessa esile, va detto, ma che è sufficiente per mettere in scena una lunga sequela di scene di lotta coreografate benissimo, spettacolari, complesse e memorabili. E, soprattutto, di una violenza inusuale: se avete presente The Raid 2, pensate che questo è ancora più estremo. Qui c'è gore vero e proprio, effetti splatter da film dell'orrore. La gente si fa molto, molto male, ma gli effetti speciali non vanno mai a soffocare la bellezza sportiva, il respiro del gesto atletico. Si vede che Tjahjanto viene dall'horror, ma anche che ha incamerato la lezione di Evans: pochi stacchi di montaggio, inquadrature larghe e ariose, rigore nel mostrare l'impatto dei colpi. Una goduria per chi ama le arti marziali e odia come gli americani, spesso, tendano a usare gli stacchi di montaggio per nascondere la scarsa preparazione degli attori e la simulazione dei colpi. Ecco il vantaggio di usare veri esperti di arti marziali in un film di arti marziali.

La notte su di noi è un tour de force, dove a un certo punto la trama non conta nemmeno più. Contano solo la sfida, la lotta, l'onore, il sangue. C'è un punto in cui il film deve tirare il freno, necessariamente, per rimescolare le carte in tavola e piazzare le pedine nel posto giusto per lo scontro finale. Si tira il fiato e il film quasi ne risente, come se non potesse sopravvivere senza le botte. Ma quando Tjahjanto torna a darci dentro, il risultato è davvero epico. Ne uscirete stremati, ma vivi. Almeno voi.
 
La notte su di noi è disponibile su Netflix.