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Liberty stands still

Liberty stands still

Liberty stands still

14.04.2003 - Autore: Terry Marocco
Regia di Kari Skogland con Linda Fiorentino, Wesley Snipes     Liberty Wallace (Linda Fiorentino), bella mercante darmi, si sta recando -senza mutandine e su una limousine - al centro di Los Angeles per vedere a teatro lo spettacolo del suo giovane amante, Russell (Martin Cummins), senza sapere che lui non sta vivendo un gran bel momento. Joe (Wesley Snipes), infatti, lo ha legato a una sedia e, declamando versi di Shakespeare, gli ha messo una bomba di fronte, con il timer programmato per unora. Le sorprese continuano anche per Linda Fiorentino: arrivata fuori dal teatro, mentre sta comprandosi una dose di coca in un carrettino di hot-dog particolari, riceve una telefonata sul cellulare. E Joe che la informa non solo di avere in ostaggio il suo amato bene, ma di tenerla sotto tiro dal grattacielo di fronte. Il misterioso interlocutore la obbliga ad incatenarsi al carrettino degli hot-dog, dove ha piazzato unaltra bomba che, stavolta, - prodigi della tecnica - esploderà quando la carica del suo telefono si sarà esaurita. Così inizia questo thriller di Kari Skogland, una regista di video e pubblicità, e possiamo dire che così finisce, perché dopo i primi minuti di suspense, tutto rotola via con prevedibilità da telefilm americano. Joe e Linda sostengono una lunga conversazione al telefono sul secondo emendamento e sul dilagare delle armi, soprattutto tra i giovani. E qui è chiarito il mistero: si capisce subito che Joe è un bravo diavolo cui è morta la figlia per mano di un compagno di scuola armato. Linda e il marito Victor (Oliver Platt) le armi le producono e le vendono come fossero pizzette, ma Liberty ha un cuore grande e, dunque, si pente, si commuove e promette che, se non salterà in aria con la mostarda e il ketchup, farà qualcosa di più per cambiare il sistema. Tuttintorno il tradizionale teatrino del film dazione: televisioni, poliziotti, Cia. Le solite cose, e un finale da copione. Resta unultima domanda: ma di marca era quel cellulare che ha resistito per novanta minuti di conversazione?        
FILM E PERSONE