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Leone nel basilico – La nostra recensione

Un film piccolo e sognante sfida i tradizionali cinepanettoni, forte di un inusuale e affascinante realismo magico 

 Leone nel basilico

Leone nel basilico

07.12.2015 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Onirico e fluttuante, lì dove la consueta programmazione natalizia – con il suo esercito di cinepanettoni, alcuni dei quali camuffati sotto una diversa veste di prodotti nuovi – vorrebbe titoli sanguigni, ben ancorati al terreno e decisamente volgarotti. Leone nel basilico è invece un’opera sconnessa, pronta da un paio di anni ma in uscita solo adesso, stupefacente nel dare coerenza visiva e emotiva ad una trama che non ha nulla di lineare e a singole scene che sembrano microcosmi compiuti per senso e ritmo.

Procede così questa favola urbana, girata perlopiù in una Roma deserta ed estiva, asincrona rispetto alla temperatura del momento nel quale esce il film; che racconta la rinascita di una donna sola e vecchia. Così si sente la protagonista Maria Celeste (Ida di Benedetto), che per una serie di eventi imprevisti si troverà a fare da mamma, o da nonna, fuori tempo massimo, al piccolo figlio di una ragazza sbandata e costretta a prostituirsi (Catrinel Marlon).



Eppure, nonostante un quadro così drammatico, il film di Leone Pompucci non è una tragedia vera e propria, e nemmeno una commedia. Piuttosto siamo di fronte ad un genere melò, tra l’ironico e il visionario, che in ogni singola scena, rende credibile anche la più strampalata delle premesse. Come quella di un amore scoppiato in un attimo tra la prostituta Giulietta e un cliente, (Domenico Diele), senza forzare tuttavia i toni su un astuto sentimentalismo, meccanico e poco credibile.

Qui tutto ha un suo realismo, certo poetico e stralunato, ma con dietro sempre un'impressione di realtà umana, di umori solidi, che rendono il film compatto e affascinante al tempo stesso. Che dire, Leone nel basilico, non assomiglia a niente che si è visto di recente in tema favolistico nel nostro cinema. Ha piuttosto un suo respiro e un proprio senso per l’inquadratura, davvero speciale.

Di sicuro, è un prodotto che vive solo dei suoi magnifici attori, e soffre a volte di una struttura da road movie priva di avventure vere e proprie che rischia di soffocare nel proprio tono visionario e profondo. Ma sono dettagli. Fatevi quindi un regalo per le feste, e andate a vedere questo piccolo grande film. 


Leone nel basilico è in uscita giovedì 10 dicembre distribuito da Microfilms