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La stralunata scimmia dell'inconscio
La stralunata scimmia dell'inconscio

04.07.2001 - Autore: Luca Persiani
Ci sono dei film che capitano nel momento sbagliato ma segnano comunque punti nodali dell\'evoluzione cinematografica: \"Monkeybone\" è uno di questi.
Sorta di film demenziale per adulti, girandola scoppiettante di invenzioni narrative e gag volgari, geniali ed esilaranti, calderone di immagini complesse in bilico tra la mente di un Tim Burton e quella di un grafico schizofrenico, \"Monkeybone\" è tanto particolare da non avere un vero e proprio pubblico (in America è stato un flop), e proprio per questa sua unicità è un esperimento da guardare con interesse.
Basti pensare alla premessa fondamentale del film: la scimmia che da il titolo alla pellicola viene dagli incubi del protagonista, e non è altro che la concretizzazione della sua libido preadolescenziale, leccitazione fisica che lo imbarazzava di fronte ai compagni delle elementari.
La sessualità del protagonista spinge per conquistarsi un posto nel mondo, e così il disegnatore è risucchiato in una terra infernale, fatta di sogni abortiti e terribili o, al loro posto, dei loro creatori: così come Brendan Frazer, anche altri \"costruttori d\'incubi\" sono finiti nel Limbo, e fra questi il nostro incontra perfino Stephen King! Il film sembra suggerire che non è possibile una riappacificazione tra la cupa creatività dell\'inconscio e i creatori stessi: una delle due cose deve per forza essere relegata lontana, come se l\'immaginazione e chi la esprime non fossero che due facce della stessa medaglia, una sola materia che tenta di occupare nel medesimo momento la stessa posizione nello spazio e nel tempo.
Era un po\' l\'assunto di un altro simile esperimento cinematografico, quel \"Fuga dal mondo dei sogni\" di Ralph Bakshi con Kim Basinger che però mancava di stile, freschezza narrativa e soffriva di una realizzazione tecnica decisamente approssimativa.
Come quella pellicola, anche Monkeybone aspira ad essere un \"film demenziale per adulti\", come detto: ma nell\'opera di Selick c\'è più forza nell\'affermare che quello che è reale lo è fino in fondo, senza mezze misure, anche se in maniera grottesca: il sesso è sesso, la morte è morte e gli incubi sono realmente inquietanti.
La visionarietà del film, in particolare, oscilla tra scenari abbastanza noti (è necessario citare ancora alla visionarietà di Tim Burton, col quale Selick del resto ha collaborato) e momenti assolutamente originali come l\'incubo in bianco e nero del protagonista-carota che ci viene mostrato prima come un disegno, e poi realizzato in 3D con una forza realistica inaspettata.
Gli attori sembrano decisamente a loro agio all\'interno di un mondo così particolare, fanciullesco e spietato: Brendan Frazer ha la gigioneria e la faccia sufficientemente gommosa per piegare il suo corpo alla volontà di Monkeybone, Woopi Goldberg è una Morte amabilmente cattiva, Bridget Fonda è giustamente apprensiva per la sorte del suo fidanzato.
Ma il vero corpo \"irrinunciabile\" di Monkeybone è Rose McGowan, più nota come compagna della rockstar Marilyn Manson, nella parte di Kitty. La McGowan sprizza una sensualità perversa e un po\' infantile, per non dire cattiva, e più di una volta ci si chiede perché il protagonista voglia così tanto tornare nel suo mondo quando nel Limbo c\'è una tale gattina pronta a cadere ai suoi piedi...
Il film Un disegnatore di fumetti (Brendan Frazer) ha creato un fortunato personaggio scaturito da ricordi infantili, la scimmia Monkeybone, che i produttori dello show televisivo vogliono sfruttare più che possono. Ma dopo uno strano incidente, il protagonista viene catapultato nel Limbo degli incubi, mentre il suo corpo è occupato proprio da Monkeybone, che fino a quel momento ha vissuto nel limbo. Il disegnatore si trova così a lottare per tornare nel suo mondo, fra La Morte (Woopi Goldberg) e l\'affascinate donna-gatto Kitty (Rose McGowan), mentre nella realtà Monkeybone spadroneggia su tutti, compresa la bella fidanzata del protagonista (Bridget Fonda).
Divertente, sguaiata, stralunata e visionaria commedia fantastica dal tono molto originale e dalle molteplici invenzioni visive. Da non perdere.