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"La principessa e il guerriero"

"La principessa e il guerriero"

la principessa e il guerriero

24.05.2001 - Autore: Luca Persiani
Una timida infermiera, Sissi, ha un incidente con un enorme camion, ma viene salvata dallombroso e malinconico Bodo, che le pratica una tracheotomia di fortuna, laccompagna in ospedale e poi scompare. Dopo la convalescenza Sissi si mette alla ricerca delluomo misterioso che sembra svanito nel nulla. Lincontro fra i due è stato un caso o un segno del destino? Qual è il segreto che ha cambiato la vita di Bodo, ex soldato ora disoccupato? Sicuramente le vite di entrambi verranno cambiate per sempre dagli avvenimenti e, naturalmente, dallamore che nasce.   Il commento Tom Tykwer è uno dei giovani registi tedeschi più conosciuti al di fuori della Germania, soprattutto per il suo Lola corre, interessante film-videogame che era essenzialmente un esercizio di stile su una storia molto semplice che, a partire da un antefatto comune, prendeva per tre volte tre strade narrative diverse. Un cinema veloce, attento ai ritmi, smaliziato e coraggioso nel proporre allo spettatore una scelta che facilmente poteva cadere nella monotonia o nella maniera. Ora Tykwer, acquisita fama internazionale, si ripropone al pubblico con la stessa protagonista di Lola corre (Franka Potente), ma con ambizioni ben maggiori. La principessa e il guerriero è infatti uno strano ibrido cinematografico, da una parte immerso in una fotografia patinata, con forti richiami ad una visionarietà spottistica un po asettica e algida ormai ampiamente sperimentata, dallaltra orientato verso atmosfere fra il pulp e il romantico. Il tutto condito con una dilatazione oltre il pensabile dei ritmi narrativi, situazione che mette a dura prova lo spettatore che per più di due ore deve assistere alle peripezie di due protagonisti non proprio dotati di capacità attoriali degne di questo nome, e non certo aiutati da una sceneggiatura dalle intenzioni spesso oscure e non risolte. Il film diventa in questo modo linfinito racconto di una strana relazione amorosa infarcita di fatalità e coincidenze, racconto condito da estemporanei interventi dei pazienti dellospedale psichiatrico in cui lavora Sissi e da una lunga rapina in banca organizzata da Bobo. Probabilmente lo scopo di Tykwer non era quello di raccontare un melodramma o una storia damore, priva comè la narrazione di vere emozioni, di possibilità di empatia con i protagonisti o, più schematicamente, di una qualche spettacolarità (a parte la sequenza iniziale) che aiuti il coinvolgimento nella vicenda. Il film sembra una specie di riflessione troppo personale e vagamente intellettualoide su alcuni meccanismi dei generi che La principessa e il guerriero tocca, o anche unindagine sulla fisicità dei corpi dei protagonisti (come in parte era anche Lola corre); in ogni caso è unoperazione troppo preoccupata dello stile che utilizza, contro le necessità di un racconto che, forse, non erano forti e ben presenti neanche nella testa del regista. Tykwer vorrebbe mettere in scena dei personaggi epici, enormi, a cui basta un gesto, uno sguardo o addirittura la sola presenza fisica per suggerire un intero mondo di emozioni. Ciò che il film mostra sono, invece, delle figure monodimensionali e algide proprio perché impenetrabili e incomprensibili nella loro epica schematicità. Quello che in Lola corre poteva apparire come un vuoto di senso sotto il film giustificato e coperto da una ben orchestrata giocosità, ne La principessa e il guerriero mostra in tutta la sua la sua vaghezza e la sua mancanza di forza. E da guardare così con un po di scetticismo il nuovo progetto di Tykwer, Heaven, basato su una sceneggiatura dello scomparso maestro polacco Kieslowski (Film Rosso, La doppia vita di Veronica), autore che particolare attenzione metteva proprio nella fusione di uno stile intenso e fortemente personale con idee e scelte narrative estremamente ragionate e sensate. Cosa che il regista di Lola corre, almeno a giudicare da questo film, non sembra molto portato a fare.   In sintesi Un inspiegabile esercizio di stile pup-patinato privo di veri elementi di interesse che si trascine interminabile per più di due ore.   Il giudizio Noioso e stancante.  
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