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La mia vita senza me

Prodotto da Almodovar e dopo aver ottenuto un grande successo internazionale in Giappone, Canada e Spagna arriva in Italia il quarto film della stravagante regista pubblicitaria Isabelle Coixet.

La mia vita senza me

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Mi vida sin mi, Spagna, 2003; di Isabelle Coixet; con Sarah Polley, Scott Speedman, Mark Ruffalo, Deborah Harry, Amanda Plummer, Leonor Watling, Maria De Medeiros.   La giovane Ann (Sarah Polley) non si trova certo nell'agiatezza: vive in una roulotte con il marito Don (Scott Speedman) e due bambine piccole; lavora come donna delle pulizie in un'università, ed i turni di notte la costringono ad una vita massacrante. A ventitre anni Ann non ha più sogni né ambizioni, eppure è serena. Quando però le vengono diagnosticati un male incurabile e soprattutto pochissimi mesi di vita, la ragazza capisce di non aver mai vissuto veramente, e cerca nel poco tempo che le rimane di sistemare tutte le faccende rimaste in sospeso, ed al tempo stesso di provare emozioni e desideri che per troppo tempo è stata costretta a negarsi. Soprattutto l'incontro inaspettato con un ragazzo timido ed indifeso, Lee (Mark Ruffalo), porterà nella vita di Ann quella ventata di novità e di emozione indispensabili per affrontare l'idea della morte ormai vicina ed ineluttabile.   Film molto difficile da decifrare correttamente, questo "La mia vita senza me": rispetto al precedente "Le cose che non ti ho mai detto" la Coixet sembra aver fatto un piccolo passo indietro: la fluidità narrativa e la compostezza del tocco registico, molto equilibrate nell'altro, stavolta sembrano a tratti avere il fiato corto, ed in alcune scene mancano del necessario pathos; allo stesso tempo però la regista di origine spagnola si dimostra abilissima direttrice di attori, e consente a tutti i protagonisti di dare il meglio di sé: Sarah Polley è come al solito intensa e coinvolgente, ed la suo fianco Mark Ruffalo si conferma, dopo "In the cut", uno dei giovani attori più talentuosi dell'odierno panorama americano. Le scene che vedono la nascita e lo sviluppo della loro storia d'amore non a caso sono senza dubbio le più emozionanti del film. Anche gli altri caratteristi poi forniscono buone prove, a cominciare dal volenteroso Scott Speedman, seguito poi da sicuri professionisti come Amanda Plummer, Alfred Molina (suo un cameo) e la sempre verde Debbie Harry. Insomma, "La mia vita senza me" risulta alla fine un'opera tanto delicata da risultare forse troppo fragile, tanto volutamente poetica da sembrare a tratti troppo "costruita"; c'è da dire però che in alcuni momenti la bravura degli attori e l'occhio sensibile della regista centrano in pieno l'obiettivo, risollevando così le sorti di un film altrimenti sempre a rischio di facile melodramma.  
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