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LA MAPPA DEL MONDO
LA MAPPA DEL MONDO

11.05.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO
Tratto dallottimo romanzo di Jane Hamilton, Map of the world segna il debutto dietro la mdp di Scott Elliott, regista teatrale di successo particolarmente attratto da copioni drammatici in salsa antropologica. Questione di indole caratteriale? O si tratta di una spiccata tendenza artistica a rappresentare scenicamente sentimenti, valori ed emozioni dellanimo umano? Per quanto possa essere interessante rispondere a siffatti interrogativi, quanto meno utili ad una più chiara comprensione del lavoro di questo autore, non si può prescindere da un discorso inerente la realizzazione definitiva della pellicola. E qui iniziano i dolori: lo spessore narrativo finisce presto col risolversi in una scontata e mera visione esistenziale di una donna ingiustamente giudicata e condannata dalla società. Veramente troppo poco per suggerire riflessioni profonde e non superficiali capaci di contrassegnare una pellicola di un fascino particolare. Non chiameremo di nuovo in causa le consuete argomentazioni critiche inerenti ad una mancanza di originalità. Linventiva e lestro creativo sono ormai qualità ad appannaggio di pochi eletti e sicuramente possono mancare ad unartista con poca esperienza in ambito cinematografico. Ma qui finiscono attenuanti ed indulgenza ed inizia lo sfogo di chi non riesce a digerire uno spettacolo fiacco, eccessivamente straziante, troppo spesso imbarazzante.
Ritmo da barbiturici, forzature stilistiche, topoi comuni (le scene del carcere ed lepilogo in tribunale sembrano fatte con lo stampino convenzionale delle produzioni hollywoodiane).
Uniche note degne di rilievo (ma che neppure in questo caso costituiscono novità) sono le interpretazioni di Sigourney Weaver e Julianne Moore, due vere regine del palcoscenico. La loro espressività è lindice più evidente di una matura capacità di supportare stabilmente qualsiasi impianto filmico, anche se contrassegnato da gravi deficit qualitativi come quelli denunciati dal lavoro di Elliott.