C’erano tutti, ma proprio tutti, i protagonisti di "Spiderman 3" per la premiere italiana che si è svolta a Roma. Con il numero record di 900 copie (da noi esce il 1 maggio, negli U.S .A. e nel resto del mondo il 4), il blockbuster americano si appresta a fare sfracelli al box office, continuando, per la terza volta , ad ammaliare un pubblico vastissimo con ragnatele, acrobazie mozzafiato, cattivi di turno e una storia d’amore sofferta e simpatica. Direttamente da Londra è giunto l’esamble del cast al completo (il regista Sam Raimi e gli interpreti Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James, Franco, Thomas Haden Church, Topher Grace, Rosemary Harris), pronto a soddisfare le curiosità dei giornalisti, a raccontare questa esperienza e a gettare uno sguardo su un presumibile numero 4 della serie.
Parliamo con Sam Raimi.
Quale è l’elemento narrativo e psicologico su cui ha deciso di focalizzare la sua attenzione in quest’ultimo capitolo della saga?
Senza dubbio avrei voluti toccare molti aspetti del personaggio, dal momento che sono consapevole che Peter Parker è un personaggio in divenire continuo. Ho ritenuto opportuno fermarmi ad analizzare il dubbio che emerge in lui, e che lo conduce a scegliere la via del perdono al posto della vendetta.Parker è cresciuto nel corso di questi tre film ed ha conseguito anche una sorta di pietas, che utilizza nel momento in cui giudica il male. In breve lui guarda i cattivi cercando di capire meglio il perché delle loro azioni. Inoltre anche lui non è immune dal male.
Spiderman è un ragazzo, prima ancora di essere un super eroe e quindi cresce emotivamente apprendendo i segreti della vita, non le pare?
Certamente, nel primo capitolo diveniva consapevole del suo essere diverso, nel secondo l’accettava e iniziava a essere coinvolto in maniera più seria nell’amore e in questo terzo affina tutta la sua conoscenza e si rende conto che lui, in quanto super eroe, è identico ad altre persone. Commette gli stessi errori, forse maggiori, e scopre e sperimenta il male.
Vede probabile un numero 4 di Spiderman?
Oh dio, non saprei. So solo che quando la Sony mi convocò per dirigere il primo capitolo, sapevo che avrebbe voluto mettere in cantiere degli altri, ma non avevo la certezza che sarei stato io a dirigerli. Così, nella sceneggiatura, abbiamo lasciato aperti dei temi, come la storia d’amore con Mary Jane o il rapporto con Harry Osborn, in modo da poter essere oggetto di ulteriori sviluppi in seguito. Un numero 4? Beh non saprei. Mi sento come quello che porta la torcia della storia di Spiderman e sono disposto a lasciare il mio posto ad altri. Per dirigere il numero quattro c’è bisogno di una solida storia, con degli sviluppi efficaci. Il cast di ottimi attori già c’è, anzi, credo che non ci possa essere una squadra migliore.
Ha avuto dei dubbi mentre girava? Nel senso che ci sono state delle scene che l’hanno spaventato più di altre?
Non ci sono state scene più difficili da girare rispetto ad altre. È stato tutto difficile ma nello stesso tempo piacevole. Cert,o la scena della creazione di Sandman ha richiesto più tempo del previsto. Una equipe ha studiato tutti i movimenti della sabbia per dei giorni. Forse la mia unica grande paura era che potesse mancare omogeneità nel lavoro degli attori. Ma era un problema inesistente.
Parliamo con Tobey Maguire.
Allora pronto per il numero 4?
Ma, diciamo di si ma solo a determinate condizioni.
Quali?
Sam deve essere sempre il regista e gli attori devono rimanere quelli dei primi tre. Un ottima sceneggiatura è il perno centrale e non deve mancare zia May, lei è fondamentale.
Non hai mai avuto paura di rimanere intrappolato nel ragnatela di Spiderman?
No. Amo molto il personaggio e non ho paura di rimanere ingabbiato. Poi lui non è il solito super eroe. Nel corso dei tre film è cambiato molto e quindi ho lavorata in maniera diversa per interpretarlo. Amo il fatto che sia divenuto più umano e , se vogliamo, anche più figo. Senza contare che, i momenti in cui indossa la tuta nera, sono quelli in cui cresce inconscio in lui il desiderio di vendetta. No è stato bellissimo interpretarlo e lo rifarei ancora.


NOTIZIE
La doppia anima di Spiderman
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27.04.2007 - Autore: Gabriele Marcello