Regia Frederic Fonteyne
con Emmanuelle Devos e Clovis Cornillac
C’è il valzer, le guance rosee di Victorine e quelle rigate dal sudore di Gilles. Gli occhi indagatori di Elisa. Ancora Gilles con il suo corpo ruvido, Victorine che lecca i francobolli e Elisa che accudisce i figli. In mezzo il bacio adulterino: lei è in giardino, la sorella esce dall’inquadratura, lui la segue: non vediamo nulla.
Attraverso l'omonimo romanzo di Madeleine Bourdouxhe (1936, ancora inedito in Italia), Frederic Fonteyne s’immerge nell'ambiente operaio anni Trenta. Elisa si occupa dei bambini e della casa ed è la Donna di Gilles che lavora agli altiforni e rincasa spesso tardi. Victorine è sua sorella minore e ogni tanto viene a dare una mano in casa.
D’un tratto la sensazione del tradimento prende Elisa per lo stomaco. Lei indaga, scopre, ma poi si ribella alle budella, lega le mani a istinto e animo e inizia la sua lotta interiore. Coraggio, abnegazione di silenzi. Di giorno impara ad accettare il tradimento, di notte trova una grottesca complicità con il marito raccogliendo i suoi patemi per l’amante. Nell’accettazione del triangolo sta il suo ultimo sacrificio per tenere vivo l’amore per Gilles. Victorine, intanto, inizia a capire il suo potere sugli uomini e ne è inesorabilmente attratta.
Il regista belga ("Una relazione privata") scarnifica bene i dialoghi e indugia tra i corpi, gli sguardi e i silenzi dei personaggi. Studia i sentimenti e le emozioni nude e crude, lavorando in un continuo décalage tra azione e reazione dei personaggi. A volte, tuttavia, il tempo del racconto sfugge di mano a Fonteyne che non riesce nemmeno a risolvere il rapporto della protagonista con un uomo grezzo e psicotico. Una specie di alone "Harmony", talvolta, pare avvolgere di melassa il tutto, sfiorando la sensazione del ridicolo. Quanta straordinaria misurata eleganza sprigiona tuttavia la recitazione della Devos che trova l’unico spiraglio per rendere il tortuoso cuore di Elisa.
Nessuno salva Elisa dal suo eroismo. "Intorno a lei ci sono solo cose morte. Le sue mani si danno da fare inutilmente. Amore dove sei? Eri dentro me e io non ero che te…." (Madeleine Bourdouxhe, La Donna di Gilles).
Intorno a sé vede ormai solo oggetti morti. Ora non ha scoperto di essere tradita, ma svuotata del suo amore per Gilles. La camera allora si rovescia, poi sfoca nella presa di coscienza finale. Elisa inizia a vedere il mondo da un’altra ribaltata prospettiva. A falò spento sente di avere ormai solo una via d’uscita. Una sola soluzione.


NOTIZIE
La donna di Gilles
Attraverso l'omonimo romanzo di Madeleine Bourdouxhe il regista belga Frederic Fonteyne ("Una relazione privata") s'immerge nell'ambiente operaio anni Trenta.

18.04.2005 - Autore: Claudio Moretti