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La critica contro Rowan Atkinson

La stampa boccia "Johnny English - La rinascita", anche se qualche voce dissonante lo salva

Johnny English La rinascita - Rowan Atkinson

24.10.2011 - Autore: Marco Triolo
Rowan Atkinson deve ringraziare per la sua fama il personaggio di Mr. Bean, protagonista di una serie di sketch televisivi nei primi anni Novanta e di due film, usciti a distanza di dieci anni nel 1997 e nel 2007. Grazie al successo di Bean, Atkinson ha vissuto di rendita per gli ultimi vent'anni, apparendo sempre in piccoli ruoli in una miriade di film e dimostrando comunque a più riprese il suo innegabile talento comico. Un talento che sembra però aver messo da parte nel suo ultimo film, Johnny English – La rinascita”: il sequel di “Johnny English” è stato infatti stroncato da buona parte della critica, con qualche voce dissonante che cerca di salvare la sua natura di spoof senza pretese.

Rowan Atkinson in una scena del film

Secondo Peter Howell del Toronto Star, il film ruba le sue idee migliori da “Austin Powers” e “Agente Smart, e il guaio è che Atkinson “non fa nulla per nascondere il suo svergognato furto, la sua mancanza di inventiva o i suoi capelli grigi”. Roger Moore (nomen omen) dell'Orlando Sentinel è d'accordo: “Atkinson riporta in scena l'agente segreto che introdusse per la prima volta in una serie di pubblicità inglesi, ma l'esile sceneggiatura non può definirsi neanche lontanamente una rinascita”. “A essere onesti, è lievemente meglio del terribile film che lo ha preceduto”, concede Dan Lybarger di KC Active, mentre Nell Minow di Beliefnet lo liquida con “Il film che non era piaciuto a nessuno ora ha un sequel che nessuno aveva chiesto”. Infine, Elizabeth Weitzman del New York Daily News scrive: “Bisogna ammettere che tutti – inclusi Dominic West e Rosamund Pike – fanno il possibile per intrattenerci. Ma questo rende ancora più deprimente la sequela di battute incapaci di strappare la risata. Restate a casa e presentate ai vostri figli Mr. Bean, piuttosto”.

Rosamund Pike e Rowan Atkinson

Tra le opinioni positive, c'è quella di Stephen Holden del New York Times, secondo cui il film “potrà anche scarseggiare di battute esplosive, ma vi piazzerà un sorriso sulla faccia e non vi farà sentire molestati”. Mick Lasalle del San Francisco Chronicle definisce Atkinson “un comico superbo nelle gag fisiche”, e “un attore con un talento fantastico nel convogliare una sottile anche se potente sicurezza di sé, che spesso lascia spazio a umiliazione repressa e panico”. “Lo humor non è intelligente come quello di un film Pixar – scrive Scott Bowles di USA Today – ma il regista Oliver Parker conosce il genere abbastanza bene da prendersi gioco dei cliché dei film di spionaggio, dai gadget impossibili agli inseguimenti a piedi degni di una medaglia alle Olimpiadi”. D'accordo anche Kate Taylor del Globe and Mail: “'Johnny English – La rinascita' è abbastanza divertente da suscitare la risata e abbastanza palusibile da coinvolgere il pubblico”.

Johnny English – La rinascita” uscirà in Italia il 28 ottobre, distribuito da Universal.