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Kick-Ass 2 – La nostra recensione

Un sequel per il grande pubblico, edulcorato e tutto sommato inerme

Kick-Ass 2 - Jim Carrey, Aaron Taylor-Johnson

16.08.2013 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Il primo Kick-Ass diretto da Matthew Vaughn, per quanto decisamente sopravvalutato, possedeva un suo fascino quasi perverso. La violenza esibita, il messaggio ambiguo, l’ostentazione della retorica da caserma appartenente ai vari vigilanti protagonisti del film, anche se non inseriti in un discorso narrativo omogeneo rimanevano comunque abbastanza impressi.



Kick-Ass 2, per andare incontro alle esigenze del pubblico più giovane e non incontrare le ire della censura – che verosimilmente significano un riscontro al botteghino più limitato – compie l’abominevole lavoro di edulcorazione ormai riscontrato in tanti, troppi prodotti di genere. Il lato visivamente più forte e sanguigno viene ridotto all’osso, lasciato trasparire soltanto in un paio di scene piuttosto innocue. I personaggi hanno perso la loro forza eversiva, che riusciva a renderli al tempo stesso simpatici e odiosi pupazzi di un sistema sociale deviato. In questo nuovo film Kick-Ass e Hit Girl altro non sono che due adolescenti tutt’altro che problematici, che hanno appiattito in maniera quasi monodimensionale la loro doppia natura di giovani e insieme vendicatori.

L’idea iniziale di inserire la trama della protagonista dentro una specie di versione aggiornata di Mean Girls si risolve in fretta e furia, lasciando del tutto insoddisfatti. Ogni possibile spunto che poteva rivelarsi “scorretto” o anche vagamente originale viene soffocato da una trama che cerca con troppa facilità il consenso dei giovani attraverso mezzi superficiali invece che problematizzando l’ambiguità delle psicologie e dei fatti che vengono rappresentati. Alla fine nulla di Kick-Ass 2 è realmente corrosivo, anche se lo spettacolo possiede un suo ritmo piuttosto preciso e in un paio di momenti ci si diverte grazie ad alcune trovate comiche. Dal canto loro il regista e gli attori protagonisti poco o nulla fanno per ravvivare la situazione. Fin dalle prime scene si comprende anche fin troppo bene che Kick-Ass 2 è un film di montaggio invece che di regia, abbastanza piatta nelle scelte estetiche. Aaron Taylor-Johnson nel ruolo del verde e imbranato picchiatore è simpatico ma al tempo stesso dimostra ancora una volta di non saper riempire personaggi stereotipati. Chloe Moretz va appena meglio, anche se rischia film dopo film di sprofondare in un tipo “fisso” che mescola il creepy con la femminilità adolescenziale. A quando qualche prova d’attrice fuori da questi schemi? Speriamo presto. Tra i comprimari inutile il cammeo di Jim Carrey, meglio quello di John Leguizamo.



Proprio non ci siamo insomma: Kick-Ass 2 mostra per l’ennesima volta come il cinema rivolto agli spettatori di fasce d’età più basse tenda sempre meno a problematizzare la visione invece che fornire spunti di riflessione. Sarà pure la strada che porta al successo al botteghino, ma di certo non è quella che rende il cinema qualcosa di migliore…

In uscita il 15 agosto, Kick-Ass 2 è distribuito in Italia da Universal Pictures.