Se avete amato la passione quasi infantile di un uomo per i suoi miti e per la musica della propria (eterna) adolescenza di Alta fedeltà e se vi siete riconosciuti nella presa di coscienza della propria (finalmente raggiunta) maturità grazie a una sorta di paternità surrogata quanto imposta di About a boy, allora Juliet, Naked di Jesse Peretz è il film per voi.
Ovviamente - visti anche i riferimenti - si parla di un film tratto da un altro libro di Nick Hornby, Tutta un'altra musica, e che come i due precedenti deve molto a scelte di casting decisamente azzeccate. Che in questo caso portano sullo schermo un terzetto apparentemente anomalo... Un 'io, lei e l'altro' nel quale l'elemento infantile dell'incredibile piccolo Azhy Robertson (The Americans, Beyond the Night) finisce col risultare elemento non decisivo come in altre occasioni, ma sicuramente rivelatore.
Leggi anche: Per conoscere meglio - e fino in fondo - Nick Hornby
Il regista di Quell'idiota di nostro fratello (e di tanta, tantissima televisione, da New Girl a Nurse Jackie, da Girls a Orange is the New Black) non deve sforzarsi troppo per guidare la barca in porto, limitandosi a evitare troppe deviazioni innecessarie o eccessi di caratterizzazione. Anche grazie a una splendida Rose Byrne, vero cardine dell'azione, tra un surreale Chris O'Dowd e un dimesso e affascinante Ethan Hawke, in versione rocker maledetto e pentito.
La premessa e le aspettative - anche conoscendo l'autore inglese - sono facilmente rispettate, senza grandi picchi, ma grazie a una sensazione generale di onestà e gradevolezza che permea ogni momento del racconto. Forse troppo edulcorato, certamente privo di veri conflitti o drammaticità, ma affettuoso ed emotivamente comunicativo come poche Rom-Com analoghe han saputo essere.
Juliet, Naked sarà distribuito in Italia dalla Bim Distribuzione.
Clicca qui per entrare nel nostro speciale sul Torino Film Festival
Ovviamente - visti anche i riferimenti - si parla di un film tratto da un altro libro di Nick Hornby, Tutta un'altra musica, e che come i due precedenti deve molto a scelte di casting decisamente azzeccate. Che in questo caso portano sullo schermo un terzetto apparentemente anomalo... Un 'io, lei e l'altro' nel quale l'elemento infantile dell'incredibile piccolo Azhy Robertson (The Americans, Beyond the Night) finisce col risultare elemento non decisivo come in altre occasioni, ma sicuramente rivelatore.
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Il regista di Quell'idiota di nostro fratello (e di tanta, tantissima televisione, da New Girl a Nurse Jackie, da Girls a Orange is the New Black) non deve sforzarsi troppo per guidare la barca in porto, limitandosi a evitare troppe deviazioni innecessarie o eccessi di caratterizzazione. Anche grazie a una splendida Rose Byrne, vero cardine dell'azione, tra un surreale Chris O'Dowd e un dimesso e affascinante Ethan Hawke, in versione rocker maledetto e pentito.
La premessa e le aspettative - anche conoscendo l'autore inglese - sono facilmente rispettate, senza grandi picchi, ma grazie a una sensazione generale di onestà e gradevolezza che permea ogni momento del racconto. Forse troppo edulcorato, certamente privo di veri conflitti o drammaticità, ma affettuoso ed emotivamente comunicativo come poche Rom-Com analoghe han saputo essere.
Juliet, Naked sarà distribuito in Italia dalla Bim Distribuzione.
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