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Invito a cena con delitto

Invito a cena con delitto

gosford park

08.03.2002 - Autore: Luca Perotti
Tè alle quattro, cena alle otto, delitto a mezzanotte. Lo slogan di accompagnamento dellultimo film di Altman riporta alla mente le atmosfere delittuose ed eleganti dei romanzi di Agatha Christie, soprattutto quel Dieci piccoli indiani più volte adattato per il grande schermo. Un manipolo di ospiti, un intrigo sotterraneo di inganni, un omicidio e la ricerca del colpevole allinterno di un maniero: questi gli ingredienti basilari e i punti cardine del genere. Tra i precedenti più autorevoli e succulenti cè quel Invito a cena con delitto del 1976 interpretato da Peter Falk e da Maggie Smith(presente anche nel film di Altman) e scritto dal celebre Neil Simon. Cinque scrittori di detective story sono invitati in una bizzarra abitazione condita da maggiordomi ciechi e cameriere sordomute, passaggi segreti e false identità per risolvere uninspegabile mistero. Solitamente la strada verso la soluzione del giallo prevede leliminazione fisica degli ospiti e un finale sorprendente che culmina in un colpo di scena e in una sfilza di scheletri nellarmadio che nel corso dellindagine sono trascinati fuori a colpi di confessioni dettate dallo stress. La parola insospettabile non ha più alcun significato perché, spesso grazie allausilio dellimmancabile indagatore che passa al setaccio presenti e possibili indizi, tutti i partecipanti si rivelano colpevoli di qualche misfatto, dallassassinio stesso al semplice doppio gioco. Una rilettura a tinte più leggere è sicuramente Clue del 1985, con Tim Curry (il travestito di Rocky Horror Picture Show). Unassortimento di armi, un drappello di sconosciuti, la luce che si spegne e il padrone di casa che muore. Toccherà al maggiordomo ricreare gli eventi per scoprire lidentità dellassassino in tre finali differenti mentre altre persone continuano ad arrivare nella dimora maledetta ed essere assassinate. Uno degli aspetti interessanti del film di Altman è il duplice brulicare di vite e inghippi: da una parte i riccastri stravaganti, dallaltra un esercito di domestici che agiscono nelle retrovie. Lomicidio spezza larmonia di entrambi i mondi ma nello stesso tempo li mette in comunicazione, li congiunge e offre lo spunto per indagare le somiglianze e le difformità. Lanalisi della contrapposizione della società dei servi a quella dei padroni allinterno di uno spazio limitato come può essere una villa ha un inarrivabile precedente ne La regola del gioco, uno dei capolavori di Renoir perché i conflitti e le situazioni servono da spunto per aprire una finestra sulla realtà sociale, per rivelare costumi e ideologie che superano i limiti della narrazione. Nei film in questione, quando i nodi si sciolgono e gli enigmi si chiariscono, rimane solamente una dolorosa aria di sconfitta e di decadenza e si scopre spesso che accanto al morto sfilano le altre vittime, quelle vive ma stravolte da unesperienza che ha cambiato la loro esistenza e ha tirato giù le maschere.              
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