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Indiavolato

Indiavolato

indiavolato

07.11.2001 - Autore: Luca Perotti
Regia: Harold Ramis Con: Elizabeth Hurley, Brendan Fraser, Frances OConnor Distribuzione: Fox     Elliot Richards sgobba giorno dopo giorno per relazionarsi socialmente. Impiegato in un ufficio ad alto coefficiente di alienazione, viene regolarmente scansato dai compagni di lavoro malgrado i suoi tentativi di farsi degli amici. Il suo sogno è però conquistare linarrivabile Alison, una collega che nemmeno è a conoscenza della sua esistenza. La sua emarginazione lo rende vittima designata delle grinfie maliziose di un diavolo dallo spiccato senso dellumorismo e che gli appare nelle fattezze di una donna prorompente che lo abbindola con tanto di contratto firmato. Dopo aver venduto la sua anima, Elliot ha a disposizione sette desideri per raggiungere la felicità che ovviamente coincide con la conquista delle grazie di Alison. Ma il diavolo in gonnella è abbastanza impertinente e spiritoso per cacciare Elliot nelle situazioni più disgraziate esaudendo troppo alla lettera i suoi desideri. Ogni volta un nuovo contesto gli si disegna attorno senza però riempirlo di soddisfazione per aver finalmente Alison al suo fianco. Eccolo dunque nei panni di un narcotrafficante ricco e potente ma tradito; di un adolescente eccessivamente sensibile e frignone; di un atleta fenomenale ma poco dotato; di un dandy raffinato ma omosessuale. Il diavolo si prende gioco di lui ma alla fine lo protegge e lo incoraggia a tal punto da spingerlo ad essere se stesso ed uscire dalla sua condizione pietosa con le sue forze e con un po di fortuna.   Il Commento Harold Ramis prosegue nel suo intento di ispezionare con sottigliezza il disadattamento del corpo e della personalità. Come in Ricomincio da capo in cui Bill Murray affrontava uno sfasamento mentale dovuto allo smarrimento delle normali coordinate temporali; o come in Mi sdoppio in quattro in cui Micheal Keaton sperimentava lebbrezza dellubiquità, moltiplicando la sua identità per avere più tempo e più vite a disposizione. Utilizzando un registro comico solo apparentemente grossolano, Ramis persiste con perspicacia in questa sua indagine sul disagio organico che ha assalito i corpi i quali hanno la necessità di aprirsi degli squarci persino soprannaturali per esistere oltre gli schemi universalmente accettati. Imbarazzati da una congenita sensazione di estraneità si gettano alla costante ricerca di uno squilibrio, di un eccesso spazio-temporale dove debordare e finalmente esistere infrangendo le barriere di unarmonia corporale ormai desueta e non più sufficiente a se stessa. Anche in Indiavolato la maschera tonta di Brendan Fraser assume una pluralità di ruoli; si umilia in una copiosa varietà di identità finendo tuttavia per collezionare un accumulo di disastri fisiologici che innescano un processo comico irreversibile. Le varie metamorfosi del protagonista esercitate dallestro impunito del diavolo denunciano la crisi della singolarità, di un ego totalmente in balia delle sue stesse insicurezze e che tenta di colmare la sua fame di compattezza con maldestri tentativi di trasformazione che al contrario esasperano una disunione sempre più acuta e inarrestabile. Una commedia dalle connotazioni irriverenti, dunque, pilotata dalle lusinghe maliziose del demonio: lancora di salvezza (o di dannazione eterna) per un corpo disorientato che abita il mondo come un oggetto trasparente.      
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