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In cucina col topo Remy

Finalmente sugli schermi Ratatouille, splendida pellicola della Pixar concentrato di amicizia, amore e anche ottimo cibo.

Ratatouille

24.10.2007 - Autore: Pierpaolo Festa
E’ simpatico, coraggioso e ha un senso dell’olfatto altamente sviluppato, tanto che i suoi familiari lo usano come rilevatore di veleno nel cibo; sa cosa significa stringere un’amicizia e adesso cercherà di capire qual è la strada che la vita ha in serbo per lui…

Ogni chef ha una storia. Solo uno di loro, però, ha una coda: dopo tanta attesa, finalmente arriva Ratatouille.

Il film segue le vicende di Remy, topo della campagna francese che arriva a Parigi presso il prestigioso ristorante Gusteau. Lì conoscerà il giovane sguattero Linguini, un combinaguai che grazie all’aiuto del roditore diventerà il cuoco più prestigioso della città.
Vi assicuriamo che quest’anno la prelibata ricetta della Pixar non vi lascerà a digiuno, reinventando ancora una volta il genere dell’animazione.
Questo ottavo lungometraggio della ditta di John Lasseter & Co prende posto sul podio dei film più belli dello Studio.

Ratatouille
riserba momenti di grande cinema: è un’opera dove non è necessario che ogni due minuti succeda qualcosa di spettacolare che velocizzi il ritmo del film.
La pellicola prende il tempo di parlare di amicizia e del fatto che non si può fuggire da quello che si è destinati a essere, il tutto in una splendida cornice della ville parisienne degna dei film più romantici del grande schermo, un vero trionfo di colori.

Brad Bird, già regista dello splendido e geniale Gli Incredibili, sceglie di ambientare questa storia in cucina e lo fa così bene che sentirete l’odore del cibo che passa sullo schermo. L’anno scorso la Pixar distribuì Cars, il suo film più maturo e allo stesso tempo il più fragile: l’esperimento di John Lasseter di parlare di temi adulti in un contesto d’intrattenimento come quello delle macchine da corsa sfociava, però, in un’opera più per grandi che per bambini.

Oggi Bird perfeziona questa formula, continuando a trattare temi complessi senza però togliere il piede dal pedale del divertimento e creando nuovamente dei personaggi pronti a diventare leggenda.
Se il topolino Remy farà presto parte di tutti i manuali del cinema, allora guardate bene la figura di Anton Ego, terribile critico di culinaria che somiglia a Franco Battiato e vive in un ufficio a forma di bara.
Bird usa la giusta chiave ironica punzecchiando i critici: questo cattivo, infatti, si diverte a distruggere i ristoranti sulle pagine dei giornali, ma non mancheranno le sorprese.

Il mondo dei topi ricorda a tratti Fievel sbarca in America ma è rappresentato attraverso una tecnica d’animazione capace di sbalordire qualunque occhio esperto: dopo anni di lavorazione, il risultato finale visivo risulta quasi identico, se non superiore, a quello di un film “in carne ed ossa”.

Standing ovation per tutte le scene d’azione della pellicola, accompagnate dalla vivace musica di Michael Giacchino. Bird e il suo team sono molto bravi a sfruttare al massimo le scenografie del film, mettendo perfettamente in scena tutti i pericoli per un  topo alto appena tre centimetri che dovrà guardarsi bene dal mondo dei giganti umani.

Ratatouille ha tutte le carte in regola per diventare un classico dell’animazione, cosa che in casa Pixar non è più una novità: il produttore Lasseter e il regista Bird confermano non solo la loro maestria nel campo dell’animazione, ma sono definitivamente pronti a sfidare in qualità qualsiasi altro prodotto cinematografico in uscita.

Come solita tradizione pixariana, non perdete il cortometraggio d’animazione abbinato alla pellicola, si tratta di Lifted divertente storia su un alieno imbranato e sul suo disperato tentativo di rapire un umano.