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Giunta alla terza puntata attraverso l’intraprendenza della 20th Century Fox, che l’ha “riscattato dopo che la Disney, produttrice dei primi due, aveva abbandonato il progetto, la saga dei fratelli Pevensie (stavolta soltanto due invece dei soliti quattro) e del mondo fantastico di cui sono regnanti propone uno spettacolo tutto sommato degno, comunque superiore rispetto al secondo capitolo.
Rispetto a “Le cronache di Narnia: Il Principe Caspian”, infatti, questo “Viaggio del veliero” propone una sceneggiatura più asciutta e funzionale, una regia ariosa e capace di sfruttare a dovere le ambientazioni – il “veterano” Michael Apted non è certo l’ultimo arrivato tra i mestieranti di Hollywood – ed un senso dello spettacolo adatto ad un pubblico che può racchiudere molteplici fasce d’età. Certo, non stiamo parlando di un capolavoro di cinema fantasy, che propone qualcosa di migliore o innovativo rispetto a quanto ammirato in precedenza: questo lungometraggio si presenta piuttosto come un “usato sicuro”, in cui praticamente tutto è stato già visto e digerito, ma viene riproposto con la necessaria lucidità per intrattenere e tutto sommato divertire abbastanza. Le opere da cui questo film saccheggia senza troppa timidezza sono le solite: prima di tutto la saga di Jack Sparrow – è divertente pensare in questo terzo lungometraggio il ruolo del vero “pirata” viene affidato ad un topolino, alla faccia del personaggio interpretato da Johnny Depp…- ma anche la trilogia de “Il Signore degli Anelli” e, perché no, anche un pizzico di “Harry Potter” sparso di tanto in tanto non guasta.
La grande pecca de “Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero” è il cast d’attori, decisamente incapace di rendere espressivi i propri personaggi: i due giovani protagonisti Georgie Henley e Skandar Keynes si arrabattano con smorfie e sorrisi che potevano andar bene magari cinque anni fa, quando all’epoca del primo episodio erano praticamente bambini. Adesso che sono cresciuti le loro capacità attoriali emergono con triste crudezza. Lo stesso si può dire di Ben Barnes, interprete che dovrebbe avere ben altra consistenza ma che continua film dopo film a dimostrare un gamma recitativa a dir poco discutibile.
Comunque questo terzo capitolo de “Le cronache di Narnia” rimane un prodotto di routine decentemente confezionato, che vale il prezzo del biglietto in quanto regala uno spettacolo per famiglie più che discreto. Un ultima annotazione: se anche non riuscirete a vederlo in 3D ma soltanto nella vecchi maniera del 2D non preoccupatevi, lo spettacolo rimane esattamente lo stesso.
La pellicola è distribuita nelle sale dalla 20th Century Fox
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Il viaggio del veliero - La nostra recensione
Le cronache di Narnia passano al 3D e offrono un godibile ma poco originale spettacolo che saccheggia franchise come Pirati dei Caraibi, Il Signore degli Anelli e Harry Potter
13.12.2010 - Autore: Adriano Ercolani