NOTIZIE

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 – La nostra recensione

L’integrazione secondo la famiglia Portokalos torna a divertire senza tradire gli elementi di successo del primo capitolo

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2

25.03.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Nel calderone del macro-discorso sull’integrazione, il rapporto tra cultura di provenienza e cultura di arrivo, specialmente per quel che riguarda le giovani generazioni, è uno dei temi più sentiti di questi tempi strani e segnati da profondi spostamenti di persone, cose, tradizioni. Nel 2003 Il mio grosso grasso matrimonio greco, è stato un film che ha saputo far ridere e far riflettere sul difficile ed esilarante processo di mediazione che ogni giovane immigrato di seconda generazione nato o cresciuto nell’America multiculturale, tentava di fare tra il bagaglio di saperi ereditato dai genitori e quello invece acquisito nel paese nel quale si è cresciuti.

E il risultato del confronto era un nodo esplosivo che la protagonista Toula affrontava piegata tra gli imbarazzi provocati da una famiglia greca molto ingombrante e tradizionale e la propria voglia di emanciparsi e trovare invece la propria strada. Il vero tocco di genio del primo capitolo fu quindi immaginare, come scoglio alla realizzazione della storia d’amore principale, alcune differenze culturali che ruotassero intorno alle abitudini di una famiglia greco-americana molto granitica e messe a confronto con quelle di uno stile di vita puramente wasp.



Adesso, dopo più di dieci anni, la storia della famiglia Portokalos torna con un sequel ideale, preciso e aggiornato alla giusta dimensione del trascorrere del tempo. Squadra che vince non si cambia, sembra dire questo secondo capitolo. E per questo l’attrice canadese Nia Vardalos è di nuovo protagonista del film insieme a tutti i personaggi della stralunata famiglia Portokalos già visti nel primo episodio. Sono però passati molti anni da quando Toula (Vardalos) e Ian Miller (John Corbett) hanno celebrato un matrimonio riuscito tra cultura americana e cultura greca.
 
E questa volta le dinamiche sentimentali – giustamente crescono anche loro al ritmo del reale - si allargano al quadro del nucleo famigliare. Si parla per esempio di matrimoni recenti e più antichi, di figli che crescono, del desiderio di vederli liberi ed emancipati e allo stesso tempo della paura di lasciarli andare a una vita priva del tutoraggio parentale. E allora Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 – pur aggiornandosi – propone le stesse chiavi di lettura di ieri in un secondo capitolo non particolarmente orignale ma riuscito.



Il sequel ci ricorda come per esempio il melting pot possa essere avvincente e tragicomico e che non bisogna essere snob nei confronti di uno stile di vita kitsch e sopra le righe, specialmente se quest’ultimo rappresenta in qualche modo ciò che si è. E allora Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 ritrova l’equilibrio tra commedia demenziale e romantica dimostrando che la linfa vitale del primo episodio non si è del tutto esaurita e che il tema integrazione uguale commedia dell’assurdo è ancora decisamente attuale, divertente e fortemente legato alla questione dell’identità personale. La vera novità rispetto al primo capitolo è poi rappresentata da un filo di malinconia, impossibile evitarla in un film che comunque fa i conti con il passato, che fa virare il tutto su un tono più dolceamaro rispetto all’humor corrosivo del primo episodio. 
 
Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 in uscita giovedì 24 marzo è distribuito da Universal Pictures.