NOTIZIE

Il cratere - La nostra recensione

Una magnetica e giovanissima interprete trascina l'intelligente opera di Silvia Luzi e Luca Bellino.

30.10.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Sharon è una ragazzina come tante, ma la sua vita è allo stesso tempo uguale e diversa alle altre, costretta a dividersi tra la necessità di partecipare all'impresa familiare (ambulanti che offrono giochi e piccoli premi nelle feste di paese) e il tentativo di avere una infanzia normale, anche se chiusa nello spazio limitato - fisicamente e non - della propria casa. A tredici anni non dovrebbe essere così, ma la premessa è interessante per affrontare il film d'esordio con cui la coppia di esperti documentaristi Luca Bellino e Silvia Luzi si è presentata al Festival di Venezia prima e di Tokyo poi.



Un nuovo racconto di vinti e di una terra - il napoletano - sempre più sotto i riflettori della nostra industria cinematografica, che non può prescindere dalla forma scelta, articolata e curatissima. Il debito nei confronti della forma più conosciuta dai due registi è evidente, soprattutto nel suo naturalismo, come anche la capacità di svincolarsene nella narrativa e nello sviluppo.

L'osservazione della realtà è il punto di partenza, ma ancor prima c'è la scelta dell'oggetto osservato, e la sua valenza. Certo, con il rischio di interferenza dato dalla 'fiction', ma insieme con la forza impressa (d)ai personaggi protagonisti di questa storia di rivalsa, per lo meno tentata. Ci sono dinamiche disperate alla base delle vessazioni del padre (Rosario Caroccia), e della reazione della figlia (la sorprendente Sharon, anche nella realtà), soggetti quasi costretti alla propria interpretazione da una inerzia 'sociale' prima che narrativa.



I sogni, più dei desideri sembrano imposti, eterodeterminati. È qui forse il centro della 'denuncia' del film. Privo - volutamente - della 'cattiveria' che potremmo aspettarci, espediente intelligente per depotenziare il possibile pregiudizio dello spettatore. E per quanto il titolo richiami una costellazione, luminosissima e lontanissima, viene spontaneo pensare a un cratere che in ogni momento può risvegliarsi ed esplodere, o solo una voragine lasciata da una eruzione ormai passata. Anche sotto silenzio, soffocata dalle priorità di una vita che sempre più spesso ci trascina invece che spingerci.
 
FILM E PERSONE