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I marciapiedi di New York

Per le strade della "Grande Mela" si intrecciano la vita e le vicende sentimentali di vari personaggi.

I marciapiedi di New York

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
(Sidewalks of new York, usa, 2001) Di Edward Burns; con Edward Burns, Heather Graham, Stanley Tucci, Rosario Dawson, Dennis Farina, Brittany Murphy, David Krumholtz.   Per le strade della Grande Mela si intrecciano la vita e le vicende sentimentali di vari personaggi. Nato nel Queens, il giovane Tommy (Edward Burns) è diventato un produttore televisivo di successo,ma è appena stato lasciato dalla convivente; si trova così costretto ad abitare insieme al suo anchorman Carpo (Dennis Farina), donnaiolo e maschilista. In una videoteca però conosce la bella Maria (Rosario Dawson), con cui imbastisca una relazione breve ma intensa. Intanto lex marito di lei, Benjamin (David Krumholtz) si innamora della bella cameriera Ashley (Brittany Murphy9, che però ha una relazione extra-coniugale con Griffin (Stanley Tucci), ricco dentista sposato con Annie (Heather Graham), insoddisfatta ragazza alla soglia dei trentanni, che lavora come agente immobiliare proprio per...Tommy. Le vicende amorose di questi personaggi si intrecciano e si dipanano, seguite da un fantomatico intervistatore che cerca di capire le ragioni del cuore di ognuno dei protagonisti.   Terza regia del giovane talento Edward Burns, che aveva esordito qualche anno fa con il delizioso I Fratelli McMullen (The Brother McMullen, 1996), il film si segnala soprattutto per la struttura narrativa corale, in cui non vi è vero e proprio personaggio principale, ma molte figure che ruotano intorno al tema universale dei rapporti umani interpersonali. Lidea di seguire le vicende attraverso le varie interviste agli attori non è particolarmente originale, e sbilancia troppo il film verso unesagerata verbosità. Molti monologhi hanno il sapore del già sentito. A riscattare questimperfezione cè però una regia ispirata nella sua vorticosa corsa allinseguimento dei protagonisti. La macchina da presa quasi mai è ferma, ma si muove alla ricerca di situazioni e storie, ad indicare metaforicamente la perenne instabilità in cui si muovono i protagonisti. Gli attori, da par loro, sono tutti bravi e decisamente in parte; se Stanley Tucci è ormai un affermato e talentuoso caratterista, vogliamo sottolineare la bravura di volti quasi sconosciuti ma esilaranti come quello del giovane David Krumholtz. Anche la sceneggiatura, piuttosto prevedibile ma piena di battute sagaci e divertenti, contribuisce a rendere interessante questo I Marciapiedi di new York, optando per un tipo di comicità graffiante ed improvvisa che ricorda molto alcuni film passati di Woody Allen, soprattutto il caustico Mariti e Mogli (Husbands & Wives, 1992). Burns, che sembra ormai essersi specializzato come autore di commedie sentimentali, ambientate nei vari strati sociali della popolazione newyorkese, si dimostra furbo e sapiente direttore di attori, e regista in grado di valorizzare storie anche non troppo effervescenti. Il film è perciò alla fine abbastanza riuscito, anche se non esente da difetti. La strada verso un prodotto intelligente, di medio consumo, ci sembra però quella giusta.