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Hidalgo

Ispirato alla vita di Frank T. Hopkins, uno dei più grandi corridori a cavallo d'America di tutti i tempi. Epico film con Viggo Mortensen.

Oceano di fuoco, Hidalgo

12.04.2007 - Autore: William Chioccini
Regia: Joe Johnston con Viggo Mortensen, Omar Sharif   Frank Hopkins (Viggo Mortensen), celebre corridore di corse a cavallo, finisce a fare la parodia di se stesso nel circo che Buffalo Bill porta in giro per il mondo allo scopo di mostrare le glorie del Selvaggio West ormai scomparso. L'opportunità di riscattarsi gli viene offerta dallo Sceicco degli Sceicchi (Omar Sharif), il quale ha sentito parlare della sua bravura e lo sfida ad affrontare i più bravi cavalli e cavalieri arabi nella terribile corsa di resistenza (3000 miglia!) conosciuta come "Oceano di fuoco".   "Hidalgo", il titolo originale del film, è anche il nome del cavallo di Frank. Hidalgo è un mustang piccolo e resistente, forte e intelligente. Compie il proprio dovere fino in fondo senza arroganza o prepotenza, mettendoci sempre una straordinaria generosità. E' un cavallo plebeo senza grilli per la testa capace di competere con i purosangue più nobili nelle circostanze più dure immaginabili. Lo accompagna un cavaliere solitario, dall'atteggiamento dimesso e silenzioso, che non alza mai la voce né le mani se non per difendere il proprio cavallo. Hidalgo è ciò che di più prezioso egli possiede, perché l'animale rappresenta la sua vera natura e incarna la sua anima. Soltanto uniti sono in grado di affrontare l'Oceano di Fuoco, la corsa che si snoda attraverso le moderne nazioni dell'Arabia Saudita, della Giordania, della Siria e dell'Iraq. Per attraversare il deserto è necessaria la grinta del cavaliere, ma anche la forza del cavallo; per vincere le cospirazioni degli avversari e le tentazioni del denaro è necessaria quell'indole indomita che solo il piccolo cavallo pezzato e il cavaliere silenzioso possiedono. Ecco quindi un film d'azione capace di restituire appieno il senso dell'avventura, del pericolo e della sfida. Il regista Joe Johnston, pur venendo dal campo degli effetti speciali (ha vinto l'Oscar per i Migliori Effetti Speciali de "I predatori dell'Arca perduta"), evita saggiamente di sommergere il film con la Computer Grafica, mettendo gli effetti al servizio della storia e non viceversa.   "Ciò che si può realmente apprezzare alla fine della storia è che, come esseri umani, a prescindere dalla diversità delle nostre culture o della lontananza dei posti in cui ci rechiamo, sono molte di più le cose che abbiamo in comune rispetto a quelle che ci separano", dice Viggo Mortensen. Anche se alcuni aspetti della cultura araba sono stati resi con qualche licenza poetica, il messaggio è importante, e il personaggio storicamente esistito che l'attore interpreta dimostra sempre di privilegiare le parti più nobili che gli uomini hanno in comune: l'onestà, il rispetto, la fratellanza.