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Hedwig

Hedwig - La diva con qualcosa in piu'

hedwig

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
(Hedwig and the Angry Inch, usa,2001) Di John Cameron Mitchell; con John Cameron Mitchell, Miriam Shor, Michael Pitt, Stephen Trask.   La Trama La storia è quella della drag queen Hedwig (John Cameron Mitchell), cantante che si esibisce nelle bettole nei centri commerciali insieme alla sua band The Angry Inch; la diva è nata in realtà a Berlino Est con il nome di Hansel ed è riuscita ad arrivare in America soltanto dopo aver sposato un soldato statunitense ed aver subito un operazione per il cambio di sesso, purtroppo non riuscita completamente. Attraverso una serie di flashback la donna racconta la sua sfortunata esistenza, dalle molestie sessuali subite da bambino fino al suo arrivo negli Usa, dove ha conosciuto e si è innamorata del giovane Tommy Speck (Michael Pitt); dopo che questo le ha rubato i testi delle sue canzoni ed è diventato un famoso cantante rock, Hedwig ha deciso di mettere su una sua propria banda e tenere concerti sempre vicini ai suoi, soltanto per perseguitarlo e costringerlo ad ammettere le proprie colpe. Allinterno del gruppo la cantante ha una relazione con Yitzhak (Miriam Shor), chitarrista dallidentità sessuale altrettanto incerta che la ama e vorrebbe a sua volta essere amato. Tra piccole delusioni, limpossibilità di vedere riconosciuti i propri diritti, il ripercorrere delle vicende che hanno portato Hansel a diventare la glam rockstar che adesso è, riviviamo insieme al protagonista tutte le tappe più importanti della sua storia.   Il Commento Dopo anni di permanenza e di grande successo nei teatri di Broadway, è arrivato anche sul grande schermo il personaggio della glam rockstar inventato ed interpretato da John Cameron Mitchell; proprio dallautore-attore non possiamo non partire per iniziare la nostra recensione della pellicola: Hedwig è infatti in tutto e per tutto il suo film, e senza di lui questa pellicola non avrebbe ragione di esistere. Dal punto di vista filmico, lautore ha diretto una pellicola visivamente accattivante, ben girata e con la grande idea di supportare le immagini con splendidi inserti di animazione, di cui è autrice la bravissima Emily Hubley. Certo, si nota piuttosto vistosamente che il regista è alle prime armi dietro la macchina da presa, ed in alcuni punti il film sembra offrire allo spettatore delle soluzioni abbastanza ingenue. Ma questa semplicità non fà che rafforzare il senso di sincerità e la voglia di raccontarsi che pervade tutto il film, e che ha nello svolgersi non lineare della trama un punto di forza intrigante e ben miscelato. Pian piano che si comincia a conoscere Hedwig, la sua storia, e che si inizia a provare empatia per il personaggio, ecco che la pellicola sale automaticamente di livello, e diventa qualcosa in più he una semplice commedia melodrammatica su di un diverso.   Ma a far scattare il meccanismo che ci ha fatto amare lintera operazione è la grande interpretazione di John Cameron Mitchell, che mette letteralmente anima e corpo nel suo personaggio: lintensità della sua recitazione, il coraggio con cui lattore espone il suo corpo alla macchina da presa sono davvero toccanti, e danno alla figura della drag queen unaura di veridicità e di realismo non sempre riscontrabili in simili caratterizzazioni. Probabilmente una certa dosa di autobiografia, immessa nella vicenda di Hedwig, hanno aiutato Mitchell ad esprimersi al meglio, ma resta comunque il fatto che lattore si dimostra grandioso animale da palcoscenico, che cattura lattenzione dello spettatore fino al punto di riuscire a commuoverlo con un solo, dolente sguardo. Il film è corredato poi da una colonna sonora davvero straordinaria, zeppa di canzoni originali che si rifanno direttamente allepoca doro del Glam Rock, svariando da melodie che rimandano direttamente a David Bowie, Lou Reed o Iggy Pop. Questo Hedwig si presenta dunque come uno dei film-sorpresa di questo periodo della stagione cinematografica, opera che vuole e deve far discutere, pur essendo capace di toccare le corde più intime e di commuovere lo spettatore più smaliziato. Da non perdere.