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Hardball

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07.03.2002 - Autore: Adele de Gennaro
Altro che Champions League. Parlate agli americani della fede calcistica e vi rideranno in faccia. Negli Usa gli sportivi conoscono solo un dio e non è certo quello del pallone rotondo ma il baseball, una vera religione. Dopo le incursioni nel football liceale con Varsity Blues e la commedia sul wrestling Pronti alla rissa, il regista e produttore Brian Robbins si è affidato stavolta al mondo del baseball con Hardball, tratto da un libro autobiografico di Daniel Coyle sulla sua esperienza come allenatore di una squadra giovanile in un quartiere popolare di Chicago. Interpretato da Keanu Reeves, Diane Lane, John Hawkes, D. B. Sweeney e una decina di bravissimi bambini di colore, negli Usa il film non ha fatto tremare il box office, ma va considerato che la pellicola è uscita il weekend successivo agli attentati terroristici dell11 settembre. Seguendo un filone consolidato, nella sceneggiatura di John Gatins il protagonista è destinato a redimersi proprio grazie al baseball, ma va sottolineata la scelta registica di evitare unambientazione addolcita. Gran parte del film, in uscita l8 marzo, si svolge infatti in un ghetto di Chicago che pare uscito direttamente dallinferno. Keanu Reeves interpreta Conor ONeill, uno sbandato pieno di guai e di debiti con gli allibratori. Invischiato in un giro di scommesse clandestine e minacciato di morte, chiede aiuto al suo amico dinfanzia Jimmy, un banchiere di successo. Ma 7000 dollari sono una bella cifra e, assegni alla mano, Jimmy gli pone una condizione: 500 dollari alla settimana a patto che lui alleni il Kekembah, la squadra giovanile della sua compagnia. Ed è proprio nella prima parte che vediamo un Reeves più spaesato del previsto: è evidente che il campo dallenamento non fa per lui e la sua caratterizzazione del personaggio lo rende a tratti irritante, eccessivamente nervoso e gesticolante. Limpatto con i piccoli giocatori, tutti di colore, non è dei migliori ma presto Connor si affeziona alla squadra che, indovinate un po, non vince una partita da anni e non ha neanche una divisa decente. Ma anche il cuore più duro non può non intenerirsi di fronte a Jefferson, cicciottello e asmatico, Miles, il lanciatore di punta (a patto che possa ascoltare dal walkman il rap di Notorius B.I.G.) e G-Baby, piccolino ma con un cuore doro. Per loro Connor diventa un punto di riferimento e quando i pessimi risultati scolastici di Kofi e Ray-Ray minacciano la loro presenza in allenamento, non ci pensa due volte a rivolgersi alla loro insegnante, la Wilkes (Diane Lane). Da qui in poi, pur accennando ad unattrazione tra i due, lattenzione è puntata sulla squadra e soprattutto sulla lenta metamorfosi di Connor.Sebbene Keanu Reeves sia decisamente sottotono, il film piacerà sicuramente anche a chi non sa nulla di baseball. Pur in un ruolo minore la Lane è convincente, ma i migliori in campo sono proprio i bambini: se vi scapperà qualche lacrimuccia, è tutto merito loro.  
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