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GRAZIE PER LA CIOCCOLATA

Una pellicola dove regna uno stile semplice ed elegante, nella quale quasi tutto lo svolgersi dell'azione è affidato al parlato, meravigliosamente "illustrato" dalle immagini e dalla recitazione.

Grazie per la cioccolata

01.12.2000 - Autore: Francesca Camerino
Chabrol, iniziatore della Nouvelle Vague, si dimostra un maestro della narrazione raccontando con distacco i suoi personaggi e le loro storie. Tratto dallomonimo romanzo di Charlotte Armstrong e girato sulle rive del lago di Ginevra, con questo film il regista, ormai settantenne, sembra volerci dire ancora tanto nel suo genere preferito: il giallo. Il tema è quello del Male, rappresentato dalla perversione femminile, e per rappresentarlo Chabrol ha chiamato la sua attrice preferita, che sembra interpretare in maniera perfetta i ruoli da lui richiesti: Isabelle Huppert, ormai nel pieno della sua maturità, bravura e bellezza. La semplicità e l\'eleganza, afferma Chabrol, sono la maniera migliore per rappresentare la perversione e la Huppert, che non a caso deve al regista le sue migliori interpretazioni, riesce a coniugare nello stesso sguardo la pacatezza e la determinazione, la dolcezza e la perfidia. E luminosamente positiva e insieme portatrice di morte. Chi puo rifiutare una tazza di cioccolata così invitante? Chabrol analizza in maniera spregiudicata la realtà e fornisce unacuta indicazione dei mali che è possibile individuare nei rapporti sociali e in particolare in famiglia: tutte le certezze si sciolgono man mano che la storia procede.    
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