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Fuori controllo - La nostra recensione

Mel Gibson ritorna invecchiato e appesantito rispetto ai ruoli che in passato ne hanno decretato la fortuna. Eppure il film di Martin Campbell contiene la giuste dose di tensione narrativa e spettacolo.

Fuori Controllo - Mel Gibson

18.03.2010 - Autore: Adriano Ercolani
Ad otto anni dal suo ultimo film da protagonista, l’inquietante “Signs” di M. Night Shyamalan, Mel Gibson torna davanti alla macchina da presa in un thriller, genere a cui è particolarmente avvezzo dopo gli innumerevoli lungometraggi girati con Richard Donner. La storia è quella di Thomas Craven (Gibson), poliziotto di Boston la cui figlia viene barbaramente assassinata sulla soglia della porta della sua abitazione. Nonostante tutti pensino che l’assassino in realtà mirasse a lui ed abbia colpito la povera Emma (Bojana Novakovich) per sbaglio, il padre comincia ad indagare sul lavoro di ricercatrice della figlia, fino a scoprire delle macchinazioni oscure in cui la ragazza era stata suo malgrado coinvolta.

Mel Gibson in Fuori controllo

Diretto da Martin Campbell, un cineasta che quando ha delle sceneggiature solida è capace di produrre buono spettacolo d’intrattenimento – lo ha dimostrato soprattutto con “La maschera di Zorro” e “Casino Royale” - “Fuori controllo” (in originale Edge of Darkness) si presenta immediatamente come un film dalla tensione drammatica abbastanza pronunciata, che evita lungaggini inutili e scene eccessivamente spettacolari per concentrarsi principalmente sullo sviluppo narrativo e sullo spessore del protagonista. In alcuni momenti il film si rivela decisamente coinvolgente, sia negli eventi proposti dalla detection della trama che nelle buone idee di messa in scena con cui Campbell organizza le parti dedicate all’action vera e propria. Certo, in alcuni momenti (soprattutto nella seconda parte) assistiamo a vistose cadute di tono, dovute in particolar modo ad dover rendere il più spettacolare possibile l’evolversi della vicenda e la sua conclusione.

Martin Campbell dirige Mel Gibson sul set di Fuori controllo

Anche Mel Gibson appare decisamente invecchiato, appesantito rispetto ai ruoli che in passato ne hanno decretato la fortuna: se in alcuni momenti la sua interpretazione risulta credibile in virtù soprattutto del mestiere che l’attore ha ormai imparato, in altre parti invece la sua recitazione sempre sopra le righe, per niente addolcita dal personaggio di Craven, risulta a dir poco forzata.

Ray Winstone e Mel Gibson in Fuori controllo

Nonostante alcuni evidenti difetti che minano la riuscita del lungometraggio nella parte finale, dobbiamo ammettere che da questo “Fuori controllo” ci attendevamo uno spettacolo sicuramente inferiore. Il film contiene la giusta dose di tensione narrativa e spettacolo proprio del genere. Nulla di innovativo o particolarmente emozionante, ma comunque un prodotto confezionato con discreta cura dei dettagli e buona attenzione alle regole specifiche del genere d’appartenenza. 

La pellicola sarà distribuita dalla 01 Distribution a partire dal 19 marzo.

Per saperne di più
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