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Danni collaterali

Il super-muscoloso eroe tutto d'un pezzo Schwarzy ormai non convince più, e questo suo tipo di cinema, tutto incentrato sull'eroe senza contraddizioni e mono-dimensionale, sembra davvero essere arrivato al tramonto.

Danni Collaterali

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
DANNI COLLATERALI (Collateral Damage; Usa, 2002) Di Andrew Davis; con Arnold Schwarzenegger, Francesca Neri, Elias Koteas, John Leguizamo, John Turturro.   Los Angeles. Lagente dei vigili del fuoco Gordon Brewer (Arnold Schwarzenegger vede distrutta la propria vita quando la moglie ed il figlioletto muoiono a causa di un attentato allambasciata colombiana compiuto da El Lopo (Cliff Curtis), un pericoloso terrorista. Da quel momento lunico desiderio di Gordon è la vendetta. Dopo aver attraversato clandestinamente il confine ed essere entrato in Colombia, si metterà sulle tracce del Lopo fino ad arrivare alla resa finale. La sua faccenda si complica però quando scopre che anche il criminale ha un figlioletto ed una moglie, Serena (Francesca Neri), che non abbraccia più le idee violente del marito.   Cè una particolarissima categoria di pellicole che, senza un motivo valido od una ragione plausibile, ti viene voglia di difendere, tanto sono brutti. Ebbene, nel caso di questo Danni Collaterali non si è innescato neppure questo istinto perverso, che pure molti che scrivono di cinema posseggono. E non crediate che, durante tutta la durata della proiezione, non abbiamo tentato di trovare qualcosa a cui aggrapparci per non essere troppo critici con il film. Niente da fare. Lungometraggio costruito interamente addosso ad un Arnold Schwarzenegger più invecchiato ed inebetito del solito, il film non riesce mai a decollare né a coinvolgere lo spettatore, anche quando punta sul troppo facile e trito effetto melodrammatico. La storia non sta in piedi neppure per dieci minuti, e tutte le scene dazione hanno il sapore del già visto: mai un cambio di ritmo, mai una soluzione di montaggio originale o unimpennata di regia con qualche inquadratura particolare. Sotto questo punto di vista risulta ampiamente deludente la regia di Andrew Davis, artigiano dellaction-movie che in passato aveva dato prova di buona solidità con opere come Il Fuggitivo (The Fugitive, 1993) e Delitto Perfetto (A Perfect Murder, 1998). Che dire poi degli attori? Il super-muscoloso eroe tutto dun pezzo Schwarzy ormai non convince più, e questo suo tipo di cinema, tutto incentrato sulleroe senza contraddizioni e mono-dimensionale, sembra davvero essere arrivato al tramonto. Anche la nostra Francesca Neri non è che ne esca nel migliore dei modi: atletica quando si tratta di tirare calci, per il resto altro non riesce a produrre che facce fintamente perplesse e labbra sempre in primissimo piano. Perché poi le attrici italiane, quando devono doppiarsi, non riescono mai a farlo in maniera adeguata? In conclusione Danni Collaterali è un film davvero scarso sotto ogni punto di vista, e per di più impregnato di unideologia fortemente discutibile, tutta incentrata sulla legge preistorica dellocchio per occhio; uscito in notevole ritardo a causa degli attentati alle Twin Towers, il film potrebbe magari ottenere un qualche successo commerciale dovuto proprio al messaggio che contiene, e questo sarebbe davvero triste.