
Diretto da Gianfrancesco Lazotti, presentato in anteprima al TaorminaFilmFest, "Dalla vita in poi" è un lungometraggio abbastanza curioso, che vuole mescolare senza paura generi cinematografici, toni leggeri e drammatici, cercando in soluzioni di sceneggiatura non scontate la chiave giusta per fondere tutto questo con coerenza. Anche se il risultato non riesce pienamente, a causa soprattutto della retorica che affossa la parte finale e di alcuni snodi narrativi abbastanza ingenui ed illogici, il film però riesce a sorprendere lo spettatore con almeno un paio di scene decisamente divertenti, alternate con alcune sequenze in cui invece la messa in scena si fa delicata, quasi poetica, e colpisce il segno nel cuore degli spettatori. Una maggiore capacità di sintesi e di lucidità nell'esposizione avrebbe di certo aiutato questo film a centrare meglio il bersaglio; rimane comunque il fatto che “Dalla vita in poi” si presenta come un qualcosa di stuzzicante, variegato, stranamente azzardato.

Merito della sceneggiatura e della regia di Lazotti è poi quello di aver fornito discreti personaggi ai due attori protagonisti: se Nicoletta Romanoff esplicita purtroppo tutti i suoi limiti d'attrice in un ruolo comunque troppo schematico e privo di profondità psicologica, FIlippo Nigro si dimostra intenso e credibile nella parte di Danilo. A svettare su tutti è però una Cristiana Capotondi finalmente "adulta", carismatica, capace di mantenere alto il tono della sua prova d'attrice soprattutto nei momenti più comici. Si tratta senza dubbio della miglior interpretazione della ragazza, che lascia trasparire un evidente sviluppo nelle sue capacità attoriali.
La pellicola sarà distribuita sui nostri schermi dalla 01 Distribution.
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Il nostro speciale sul Taormina Film Fest