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"Da che pianeta vieni?"

"Da che pianeta vieni?", il punto di vista di un alieno

Da che pianeta vieni?

07.12.2000 - Autore: Luca Perotti
A quattro sistemi solari dalla Terra si trova un mondo altamente progredito ma popolato esclusivamente da individui maschili. Uno di essi, H1449-6, viene selezionato, istruito ed equipaggiato per essere inviato sulla Terra per fecondare una donna. Nei panni del bancario Harold Anderson, si prodiga per trovare la ragazza adatta allaccoppiamento. Presto si accorge che molte delle frasi da lui pronunciate provocano equivoci e imbarazzi, per non parlare dellassillante ronzio emesso dalla sua protesi nel bel mezzo dei suoi incontri amorosi. Fa amicizia con Perry, un collega di lavoro senza scrupoli e dissoluto, con il quale si reca allAnonima Alcolisti dove incontra Susan, una quarantenne appena uscita da un momento critico e che spera presto di diventare mamma. La donna sembra la persona giusta. Harold la sposa e trascorre con lei una focosa luna di miele durante la quale lalieno batte tutti i record di prestazione per assicurare un cittadino al suo pianeta. Durante la gravidanza, Harold inizia a trascurare la consorte, perché la sua missione è ormai compiuta. Appena il figlio viene alla luce, dopo solo tre mesi di gestazione, Harold abbandona Susan, ancora nel letto dospedale, per tornare sul suo pianeta. Ma ormai tutto il carico delle umane emozioni si è impossessato di lui   Il commento Una stramba denuncia del pericolo di omologazione a cui le estreme conseguenze del progresso umano potrebbero portare. Mike Nichols sceglie di osservare con distacco il profilo dei rapporti uomo-donna, attraverso il paradossale punto di vista di un alieno sessuomane con in mente un solo obiettivo: procreare. Il messaggio, tanto chiaro quanto banale, è quello di evitare che un eccessivo edonismo trasformi gli affetti e le emozioni in unarida ricerca di accoppiamento sessuale. Ne scaturisce una commedia senile, poco incisiva, e che si infila nei meandri risaputi delle crisi sentimentali di mezza età, del bisogno di contatti umani per realizzarsi e della corsa contro il tempo per formare finalmente una famiglia. Lumorismo di Shandling, protagonista e cosceneggiatore, si irrigidisce in sofismi prevedibili e, nel complesso, il film risulta decisamente fiacco e poco memorabile, nonostante qualche scossa divertente. La figura più interessante, il poliziotto Roland Jones, interpretato dal perfetto John Goodman, ravviva la vicenda con la sua anelante caccia ad Harold. Egli è a un passo dal pensionamento, ma il suo desiderio di afferrare qualcosa che sembra cercare da una vita, troppo priva di soddisfazioni professionali, rimane marginale e inespresso.   In sintesi Un po di delusione per un regista bravo come Mike Nichols. Una carenza di vitalità e brio imperdonabili per un regista che in passato ha dimostrato di saper maneggiare il genere con impareggiabile estro.   Il giudizio Approssimativo e sorpassato.   Per conoscere il finale clicca su segue    
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