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"Cut-Il tagliagole"

"Cut-il tagliagole"

cut

14.04.2003 - Autore: Fabrizio Marchetti
Australia, anno 1985. Durante le riprese di un film horror intitolato Hot Blooded, unintera troupe cinematografica viene decimata da un assassino mascherato. A distanza di quattordici anni un gruppo di ragazzi decide di terminare la pellicola rimasta incompleta per volere della produzione. Una volta iniziate le riprese, lomicida fa il suo ritorno sul set, seminando nuovamente morte e panico tra gli addetti ai lavori. La regista Raffy, il produttore Hester e la star del film originario cercheranno allora di fermare il brutale carnefice. Fino alla rivelazione finale.   COMMENTO   Il terrore proviene dal cinema, si sintetizza in esso e ne mutua la materialità. E questo il messaggio che emerge dallopera prima di Kimble Rendall, regista televisivo (ha lavorato per la BBC di Londra e per i maggiori network australiani) nonché encomiato esperto musicale (è stato uno dei soci fondatori della band Le Hoodoo Gurns). A metà strada tra uno slasher movie ed una pellicola splatter, Cut Il tagliagole si presenta così come un thriller orrorifico a basso budget e scarse risorse. La trama è decisamente piatta, a tratti rasenta il tedio più assoluto e non aggiunge nulla di particolarmente originale alla produzione cinematografica già esistente nel settore. I dialoghi appaiono banali e ridondanti, gli espedienti narrativi sorprendentemente sciocchi e venali, le interpretazioni degli attori innaturali e dilettantesche. Il modello emulato è quello visto e rivisto in pellicole quali Scream e So cosa hai fatto, anche se vengono esplicitamente menzionati film come Venerdì 13 ed Halloween. Inutile dire che la caratterizzazione del killer con le cesoie appare completamente ridicola dinanzi al Jason di Crystal Lake e al Michael Myers carpenteriano. Discreti gli effetti speciali del team MEG (Paul Katte e Nick Nicolan) e della FILMTRIX (Peter Subbs), soprattutto se valutati per lartigianalità della loro realizzazione. Incredibilmente inadatta è invece la colonna sonora di Guy Cross, compositore australiano di successo, già conosciuto ed apprezzato per laccompagnamento musicale di The adventures of Priscilla, Queen of Desert. Brutta performance di Molly Ringwald, una delle attrici americane più stimate da John Hughes e Jean Luc Godard. La scelta di inserirla nel cast non sembra comunque casuale: almeno sulla carta, i suoi trascorsi con Craven e Gillespie avrebbero dovuto costituire una garanzia di professionalità per la produzione. Un semplice errore di calcolo? Probabilmente sì, anche se in sua discolpa possiamo additare mille attenuanti (lattrice da sola non poteva compensare un baratro creativo e contenutistico così evidente). Prodotto da Martin Fabinyl e realizzato grazie allapporto dello scrittore Dave Warner. Inspiegabile successo in patria.   IN SINTESI   Farraginoso e sciatto nella scrittura, mediocre nello svolgimento ma non interamente deprecabile a livello registico (qualche buona scelta dinquadratura, la fattura di alcune sequenze è interessante). Va alla deriva non appena intende farsi portatore di un significato meta-cinematografico. La rappresentazione del killer, infatti, intenderebbe assolvere una funzione catartica e liberatoria nei confronti di un cinema troppo spesso impegnato ad inscenare della violenza gratuita. Si tratta chiaramente di una valutazione sbagliata. Del resto, nel film, di catartico e liberatorio ci sono solo i titoli di coda.   GIUDIZIO   Brutto esordio per il regista Kimble Rendall.          
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