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CRYING FREEMAN

CRYING FREEMAN

CRYING FREEMAN, dvd

11.05.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO Trasporre a livello cinematografico un comic di successo non è unoperazione facile come apparentemente può sembrare. Di mezzo, infatti, ci sono molte variabili di rilievo che occorre necessariamente considerare ai fini della realizzazione produttiva. Tra queste cè quella di adattare tempi, luoghi e modalità comunicative mutuate da un medium differente da quello utilizzato. Il discorso si complica ulteriormente se ad essere preso in considerazione è un manga, ossia il paradigma fumettistico in uso nel Sol Levante. Nel suo Crying Freeman, tuttavia, Christophe Gans sembra non aver considerato questo aspetto, limitandosi a riportare di sana pianta le forme e gli stilemi narrativi tipici dellomonimo lavoro di Koike ed Ikegami. Tempi dilatati, cesure continue, ralenti efficaci: sotto questo punto di vista, tuttavia, lopera prodotta da Yuzna convince solo a metà, rivelandosi una pellicola in bilico tra il caotico ed il geniale. Non emergono dubbi, invece, allorché la si analizza da un punto di vista marcatamente estetico. Pur presentandosi quasi come un debuttante, il regista mostra di aver ben interiorizzato i dogmi principali del cinema hongkonghese, presentandosi come pseudo-adepto di John Woo ed Ang Lee. Ecco allora che i movimenti corporei degli interpreti, i loro sguardi risolutivi e la loro laconicità verbale lavora al servizio di un action-movie atipico ed affascinante. Da ricordare la sequenza finale in pieno stile cappa e spada. Discrete la prova degli attori: Dacascos ricorda vivamente Brandon Lee, mentre la texana Julie Condra mette in mostra uno straordinario sex appeal.   PROFILO TECNICO Il video, in formato 1.85:1 anamorfico, è di buona qualità. Contrasto e luminosità spiccano per portata e definizione globale. Il croma sembra abbastanza ricco e contrassegnato da una precisa scelta stilistica: quella di utilizzare una gamma di colori perlopiù mantenuta su tinte tenui e soffuse. La tenuta, del resto, risulta complessivamente elevata, anche nelle situazioni con luce critica. Discreta la scala dei neri. Poche le flessioni conseguenti alla compressione, sintetizzabili essenzialmente in una leggera e sporadica pixelatura dettata dalla grana di fondo. Contorni piuttosto stabili e nitidi. Audio Dolby Digital 5.1 canali ben realizzato. Lapertura del fronte anteriore è apprezzabile, con una cassa centrale ricca di timbrica e con i diffusori dx/sx senza problemi. Bassi a tratti particolarmente attivi, mentre lintervento del subwoofer è poco più che occasionale. Sezione rear piuttosto coinvolgente, grazie alla capacità direzionale di tutto rispetto messa in mostra dai diffusori posteriori. Disponibile per la traccia inglese anche una buona decodifica in stereo surround.   EXTRA I contributi speciali costituiscono sicuramente laspetto maggiormente deficitario del disco. Il menù di apertura è assolutamente statico e poco accattivante ma ha comunque il pregio di essere intuitivamente consultabile. Oltre alla possibilità di selezionare i capitoli (12), si può accedere ad una sezione informativa che include quattro schede di approfondimento riguardanti rispettivamente Mark Dacascos, Julie Condra, Tchery Karyo e Rae Chong.
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