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Capolavoro Tarantino

Con il suo quarto film, dopo sei anni di silenzio, Quentin Tarantino spinge al silenzio. Silenzio per un'opera maestosa, straordinaria. "Kill Bill" è comparso nel suo primo episodio e ha già lasciato il segno. Aspettandone il seguito, sembra davvero trattarsi di un capolavoro.

Kill Bill

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano e Matteo Nucci
Immaginate di andare a vedere un film molto atteso. Immaginate di entrare in sala con la consapevolezza che quei cento minuti che vi aspettano non sono altro che la metà della versione integrale. Siete pronti a vedere solo un episodio, il primo, di un film concepito in grande. Sapete benissimo, infatti, che il regista è una persona particolare, che ha avuto un grandissimo successo e che sono passati anni dal suo ultimo film. Qualcuno magari vi ha anche raccontato che questo regista tiene moltissimo al film, che ci pensava da più di dieci anni e che ha aspettato un anno perché l'attrice protagonista, 'la sua attrice', potesse essere disponibile. Magari l'avete letto: lei era incinta e lui si è rifiutato di andare avanti senza di lei, perché è lei 'la sua musa', la musa che ha ispirato il film. Insomma entrate in sala con molti pensieri, molte attese, ben sapendo che le attese spesso vengono deluse e che quando un film viene spezzato a metà spesso è difficile calcolarne la portata.   Bene. Immaginate ora che quando scende anche l'ultimo nome dei titoli di coda, dopo quel centinaio di minuti, avete la netta impressione che ne sia passata solo una manciata, di minuti. Siete storditi e il fatto che il film sia finito vi lascia senza parole. Non solo infatti vorreste vedere immediatamente il secondo episodio ma e questo ha del grottesco sareste pronti a rivedere subito, senza pause, tutto quel che avete già visto. Nessuna delusione ma semmai emozioni sproporzionate alle attese in senso positivo. Un'attrice straordinaria sullo schermo e la mano di un regista unico dietro quell'incredibile intrecciarsi d'immagini. Bene, siete convinti che è un capolavoro. Che Quentin Tarantino ha regalato il suo capolavoro. E che ha fatto bene ad aspettare Uma Thurman.   Il resto lì per lì non vorreste neppure indagarlo. Qualcuno scrisse: "di ciò di cui non si può parlare si deve tacere". E in quel momento, davvero, non avete parole. Ci sarà tempo, di qui al ventiquattro ottobre (giorno d'uscita di "Kill Bill Episodio 1"), per parlare adeguatamente del film, delle citazioni che contiene, degli attori, delle musiche, delle allusioni, dello stile infinito e dell'infinito sovrapporsi di 'nuances' che Quentin Tarantino ha voluto distribuire nel suo quarto film, a sei anni da "Jackie Brown. Per ora, niente silenzi wittgensteiniani, ma nient'altro, davvero. A volte troppe parole stonano.