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Canicola

Canicola

hundstage

15.11.2001 - Autore: Angelo Liverani
Regia: Ulrich Siedl Con: Maria Hofstatter, Alfred Mrva, Erich Finsches Austria 2001   Sette attori non professionisti, un set incandescente (nel vero senso della parola) e tanto realismo.   Hundstage, in italiano Canicola è un film sullincapacità delluomo di gestire le proprie emozioni e le proprie ansie quando il termometro supera la soglia di sopportazione. Gli attori sudano veramente e anche la platea dà segni di insofferenza. A dimostrazione che il regista Ulrich Siedl, conosciuto internazionalmente per i suoi film-documentari tra cui Good News, Animal Love e Models, nel passaggio alla finzione ha trasmesso fino alla fine lelemento epidermico del suo stile narrativo. Lidea è originale. Anche perché non è facile immaginare la capitale austriaca infuocata come le strade della California. E invece siamo proprio lì. Tra le squallide tangenziali, gli ipermercati e le villette-a-schiera-monofamiliari della periferia viennese.   Anna, il Sig. Hruby, la bella Claudia, i coniugi greci separati in casa, lIngegner Walter e la maestrina narcisista raccontano in sei storie che non si incontrano mai un mondo in cui è impossibile essere normali e felici. Anche le condizioni atmosferiche sono contro di loro. E le loro delusioni generano tutta una serie di surrogati alla tanto perseguità felicità: giochi, canzoni, sesso, violenza e aggressività. Ma sono queste ultime due a prendere il sopravvento e a decidere il destino del loro infernale week-end.   Anna gira in autostop tutto il giorno e passa il suo tempo nei parcheggi e nei supermercati rivolgendosi a chiunque per fargli lelenco delle dieci malattie più frequenti. Il Sig. Hruby, rappresentante di sistemi dallarme, viene invischiato in un indagine sugli atti di vandalismo verificatisi nel suo quartiere. Claudia è alle prese con un fidanzato opprimente e troppo materialista. I coniugi greci in effetti sarebbero felici se avessero rispettato la loro decisione di separarsi invece di restare a vivere insieme. LIngegner Walter in pensione e arteriosclerotico ha pensato di festeggiare le sue nozze doro, ma non con sua moglie. Infine la maestrina che ama depilarsi e posare di fronte allo specchio, si ritrova a vivere un eccessivo triangolo con il suo giovane amante e un amico di lui.   Sei storie che è difficile raccontare perché difficilmente estraibili dal contesto umido e soffocante della pellicola del regista austriaco. Pellicola che non è mai lenta e che offre continui spunti di riflessione tra crisi isteriche, fobie ipocondriache e soprattutto lopportunismo sfrenato del prossimo.  
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