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Brothers: in guerra contro sé stessi

Jim Sheridan è il regista del remake di "Non desiderare la donna d'altri" della regista danese Susanne Bier. Storia di una famiglia fatta a pezzi dalle conseguenze di una guerra alla quale è impossibile sfuggire con la reticenza o la dimenticanza.

Brothers - La locandina del film

23.12.2009 - Autore: N.G.
Quando nel 2004 uscì il film di Susanne Bier la critica - giustamente - lo osannò. Due fratelli, una moglie, uno dei due è un marine che parte per la quarta missione in Afghanistan e, dopo averlo creduto morto, ritorna ma non è più la stessa persona. Facile intuire che Hollywood sia stata ammaliata dal richiamo delle sirene che suggerivano di rifare, in versione yankee, una storia tanto dura, commovente, semplice che esalta i valori della famiglia, i devastanti effetti della guerra, i sensi di colpa e la capacità di comprensione e perdono. Per questo rinnovamento hanno messo in campo una squadra di pezzi da novanta. Il regista è Jim Sheridan, quello di “Nel nome del padre” e “Il mio piede sinistro”, e gli interpreti sono tra i migliori giovani attori in circolazione: Tobey Maguire, Jake Gyllenhaal, Natalie Portman.

Tobey Maguire e Jake Gyllenhaal in una sequenza di Brothers

Sam Cahill (Maguire) ha trent’anni, è un marine, un affidabile padre di famiglia sposato con la sua fidanzata del liceo Grace (Portman) e hanno due bambine. I due si amano molto e la loro vita sembra serena e felice. Tommy Cahill (Gyllenhaal) è invece il carismatico fratello minore, sbandato e appena uscito di prigione per una rapina. Quando Sam viene richiamato dall’esercito per tornare nelle montagne del Pamir a combattere per il suo Paese in Afghanistan, l’equilibrio famigliare inizia a vacillare. Poco tempo dopo arriva una lettera che annuncia che Sam è disperso, probabilmente morto, anche se non hanno mai trovato il cadavere. A quel punto sarà Tommy a cambiare e a cercare di sostituire il fratello nel ruolo di padre. L’avvicinamento fra i due cognati che, inizialmente, non si potevano sopportare muta con il passare del tempo. Tommy e Grace diventano intimi senza diventare mai amanti. Ma Sam non è morto, è stato rapito dai Talebani e costretto a subire violenze che confluiranno in un atto che non potrà mai dimenticare e che non si può perdonare. Il suo ritorno a casa mette fine a ogni tenerezza. Violento e psicologicamente instabile Sam è convinto che Grace lo abbia tradito con Tommy, ed incolpa le persone che lo hanno sempre amato e che continuano ad amarlo - sbagliando - di quel gesto di ferocia cui è stato costretto durante la missione.

La splendida Natalie Portman è la protagonista di Brothers

Brothers” è la versione della medesima storia della Bier con tutti i risvolti della cultura americana. Sheridan ha trovato un legame tra la storia originale e certi film del post Vietnam, pellicole che esploravano il modo in cui la guerra si avverte fuori dal campo di battaglia, nelle vite domestiche dei soldati e delle loro famiglie. Insieme allo sceneggiatore David Benioff, il regista ha descritto personaggi provenienti dalla classe operaia - un ambiente che lui conosce bene - che vengono distrutti dagli esiti di una guerra e che cercano con tutte le loro forze di rimettere insieme i pezzi. “Brothers – ha affermato Sheridan - non parla tanto di guerra ma di quello che avviene quando un essere umano viene ferito in profondità ed è costretto a fare delle scelte che la maggior parte di noi non può capire. E la domanda è: cosa provoca questo in una persona e qual è l’impatto in chi lo circonda? Per questo sono rimasto affascinato dal film della Bier che, magnificamente, scandagliava i grovigli e le ferite della famiglia intesa come origine e bersaglio di ogni repressione e frustrazione. Sono rimasto molto coinvolto a livello emotivo, mettendomi nei panni di ogni personaggio. L’interesse verso le conseguenze individuali e interiori della violenza del mondo è più che mai attuale in questo momento e fa parte della tradizione e della formazione americana. In fondo questo è un dramma classico”.

Jake Gyllenhaal in Brothers

Jake Gyllenhaal, il primo ad accettare la parte, ha ribadito: “Questo film parla veramente della famiglia. Talvolta, l’unica persona a cui ti puoi rivolgere è quella con cui sei cresciuto, attraverso le gioie e i dolori. Sam e Tommy sono assolutamente diversi, ma in un certo senso molto simili. E alla fine, l’unica persona che potrà salvare la vita di Sam è suo fratello”.

Per saperne di più
Le foto di Natalie Portman
Il trailer del film
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