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American Pie - il matrimonio

Tornano i simpatici personaggi della fortunata saga di "American Pie" (id., 1999) che ci sono entrati un po' nel cuore, e li abbiamo presi in simpatia.

America Pie - Il matrimonio

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
(American wedding, Usa, 2003) Di Jesse Dylan; con Jason Biggs, Alyson Hannigan, Sean William Scott, Eugene Levy.   Ormai per il timido ed impacciato Jim (Jason Biggs) è giunto il momento del grande passo: chiedere la mano dell’adorata Michelle (Alyson Hannigan), che ovviamente accetta. Aiutato dai propri fedeli amici, soprattutto dall’affettuoso padre (Eugene Levy), il ragazzo dovrà affrontare tutte le impervie dei preparativi del matrimonio, che sogna di far diventare il più bel giorno della vita della sua fidanzata. Quando però il volgare ed indiavolato Stifler (Sean William Scott) viene a sapere di non essere stato invitato, tutti i piani di Jim si complicano terribilmente…     Dobbiamo confessare che ormai i personaggi principali della fortunata saga di ”American Pie” (id., 1999) ci sono entrati un po’ nel cuore, e li abbiamo presi in simpatia. Prima giovani e squinternati adolescenti, poi ragazzi sempre più impacciati, adesso uomini (quasi) pronti al grande passo del matrimonio, questi ridicoli e comici figuri sono in un certo senso entrati a far parte dell’immaginario collettivo cinematografico degli ultimi anni, anche grazie a discrete trovate umoristiche disseminate nei primi due episodi. Allo stesso modo dobbiamo ammettere che senza l’innata simpatia che proviamo per le varie figure interpretate da Biggs e compagni, il giudizio su questo terzo episodio sarebbe veramente negativo. Il maggiore difetto della pellicola, diretta senza alcuna verve da Jesse Dylan, è quella di proporre una caratterizzazione dei personaggi che invece di progredire li fa regredire visibilmente, soprattutto per quanto riguarda il volgare e ”villain” Stifler. Sfruttando delle situazioni comiche senza dubbio efficaci, ma gia ampiamente viste in moltissimi film del genere, ”American pie – il matrimonio” non riesce di certo a proporre novità rilevanti all’interno del filone, anzi ben presto si adagia comodamente sull’ovvietà del canovaccio (impossibile definirla una sceneggiatura!), e lascia che a portare avanti la storia, e soprattutto a divertire lo spettatore, sia la consumata bravura degli attori; sotto questo punto di vista, l’ormai consolidata capacità di piccole star come Jason Biggs e Sean William Scott funziona a meraviglia, soprattutto per quanto riguarda il primo, ammirato anche a Venezia come protagonista del bel ”Anything else” (id., 2003) di Woody Allen. Da parte sua, un grande caratterista poi come Eugene Levy riesce a cavarsela qualsiasi parte gli venga assegnata, anche se sempre più marginale. Insomma, visti i risultati di questo terzo episodio, speriamo che la serie venga affidata a sceneggiatori e registi di ben altra qualità, capaci di rinnovare le storie e le problematiche di questo simpatico e sbarazzino gruppo. Se così non fosse, ci auguriamo allora che le loro avventure finiscano qui, in modo da serbare comunque un piacevole ricordo. Visti i risultati la botteghino americano di ”American wedding” ne dubitiamo…