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"Amelie, un amore"

"Amelie, un amore"

amelie un amore

25.07.2001 - Autore: Valeria Chiari
Un racconto alla Prevert, come lo definisce lo stesso regista, Jean Pierre Jeunet. Amèlie un amore (titolo originale Le fabuleux destin dAmélie Poulain) è una storia in cui si ha voglia di restare, magari parteciparvi anche, perché ottimista e soprattutto vitale. In Francia ha riscosso un grandissimo successo di pubblico, e tuttora, a tre mesi dalla sua uscita riempie le sale. Si parla di felicità infatti, di quella che la giovane Amélie Poulain diffonde attorno a sé, come una malattia contagiosa. Amelie e una ragazza di 22 anni che un giorno decide di voler diventare come le fatine buone, e aiutare con piccole spinte il destino delle persone che la circondano. La storia si sviluppa interamente a Montmartre, il quartiere parigino in cui vive lo stesso regista e che ama moltissimo Mentre giravo Alien, totalmente immerso in quella fantascienza, mi ripetevo sempre che il prossimo film sarebbe stato una storia semplice e che sopratutto si sarebbe svolta a Montmartre ha rivelato Jeunet in un intervista. Gli effetti di questa storia sul pubblico francese sono stati straordinari. Montagne di lettere entusiastiche hanno seppellito le redazioni delle riviste che hanno dedicato speciali al film, per non parlare di quelle ricevute dagli stessi attori, (Audrey Tautou e Matthieu Kassovitz) e dal regista. Un successo entusiasmante indubbiamente, seppure non proprio inatteso visto i precedenti momenti di gloria di Jeunet (se non proprio con Alien The resurrection, certamente con Delicatessen). Jeunet, lesploratore di mondi fantastici, immersi in atmosfere barocche e in una ironia tenebrosa, riesce con questo film a costruire una bellissima storia sulla felicità, senza mai una nota falsa o stridente. E riscalda il cuore pensare che un film sullelogio del gesto gentile e gratuito sia stato così ben accolto: incita a superare ogni barriera, a sentirsi liberi di dare e di ricevere con la semplicità dellinfanzia, apparentemente perduta.