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"A ruota libera" tra gag e comicità

"A ruota libera" tra gag e comicità

Ruota libera

14.04.2003 - Autore: Stefano Finesi
Pericle ha una personalità esuberante, una grande voglia di vivere e una scatenata logorrea: insieme a Mario, amico e ortopedico di fiducia, è in volo per Parigi dove il celebre professor Lamappen dovrebbe operargli unernia del disco. Per un errore grossolano di questultimo, Pericle perde però luso delle gambe. Lo ritroviamo così in carrozzella, affidato alle cure di Silvia, affascinante fisioterapista che deve accompagnarlo a Parigi per affrontare la causa contro lo sciagurato chirurgo. Fanno parte della trasferta anche lavvocato Casagrande, le due terribili zie zitelle di Pericle e Mario, il quale dovrebbe testimoniare al processo ma è ricattato dal suo primario, il professor Volpetti, che, per difendere il collega doltralpe, gli promette una promozione in cambio dellomertà. Pericle, a cui la carrozzella non ha tolto un briciolo di vitalità, va così a Forte dei Marmi con tutta la combriccola a prelevare Mario per il viaggio, proprio mentre quello passa le vacanze con moglie, figlio, Volpetti e signora. Salta fuori, tra una nuotata e laltra, che Mario si appresta a diventare lamante della bella signora Volpetti, Maria Grazia: Pericle, che come sempre perseguita lamico con le sue chiacchiere, lo convince a usare la propria stanza per consumare lavventura: tutto filerebbe liscio se il professore non venisse a scoprire tutto...   Il commento Classico cecchigorimovie natalizio, A ruota libera non aggiunge né toglie nulla al genere se non il dispiacere di vedere il solido mestiere di Salemme e compagni dilapidato in un copione inesistente. Con tutto il rispetto per la farsa e per limprovvisazione, non può non apparire velleitaria limpresa di tirare su unora e mezza di film intorno a ununica situazione comica: lavventura erotica sproporzionata tra Buccirosso e la Arcuri. Il tutto, lungi dallappartenere a fantomatiche illustri tradizioni teatrali, ha il sapore terribile di commediaccia da filone infermieristico-militare condita alla napoletana; neanche, daltra parte, è possibile trovare il coraggio dellabbandono a un trash consapevole e perentorio, ma (come la suddetta formula cecchigori prescrive) il tiro è infine corretto imbastendo la storiella damore tra Salemme e la Ferilli e lhappy end con la riabilitazione morale di Mario. Se poi il terzetto Salemme-Buccirosso-Casagrande, affiatatissimo grazie allesperienza in palcoscenico, azzecca qualche gag, la tensione comica cala visibilmente quando a sostenere le schermaglie è la povera Manuela Arcuri o lo stesso Ceccherini, che , smesso il toscano per il napoletano, è troppo sopra le righe nella parte della vecchia zia.   In sintesi Commediola di basso profilo, in cui evidentemente non crede lo stesso Salemme e che si prefigge un solo bersaglio: il pubblico natalizio, possibilmente stordito da indigestioni di pandoro o dallo stress da petardi.   Il giudizio Da vedere solo in situazioni demergenza, come per evitare una tombola in famiglia.     Per conoscere il finale clicca su segue