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4 mesi, 3 settimane, 2 giorni

Presentato all'ultimo festival di Cannes senza particolari aspettative da parte del pubblico e della critica internazionali, questo film rumeno ha trionfato a sorpresa, aggiudicandosi la Palma d'Oro

4 mois, trois semaines et deux jours

23.08.2007 - Autore: Adriano Ercolani
     

  Presentato all’ultimo festival di Cannes senza particolari aspettative da parte del pubblico e della critica internazionali, questo film rumeno ha trionfato a sorpresa, aggiudicandosi la Palma d’Oro a scapito di pellicole ed autori ben  più blasonati. Il lavoro di Cristian Mungiu è indubbiamente riuscito dal punto di vista artistico, ed in più tratta un tema delicato ed importante: rispetto alle premesse dovute però a questa prestigiosa vittoria dobbiamo ammettere che ci saremmo aspettati un film di ben altro spessore, o meglio di maggiore presa sull’emotività dello spettatore.

4 mesi, 3 settimane, 2 giorni” basa la sua primaria capacità d’espressione sul realismo della messa in scena, che a sua volta si esplica per circa due ore adoperando come punto focale il piano-sequenza. Il primo problema della pellicola è che,a  nostro avviso, un uso tropo accentuato di questo linguaggio può andare contro quel senso di verosimiglianza che invece dovrebbe contribuire a creare. In molti momenti ci si trova infatti ad essere interessati più dello stile di Mungiu e del suo lavoro sul tempo dell’inquadrature che sulla storia che è stato deciso di mettere in scena; e questo va a scapito di una vicenda che invece in altre parti è assolutamente vibrante, coinvolgente, grazie soprattutto alla partecipazione sentita della bravissima protagonista Anamaria Marinca – che vedremo alla festa di  Roma anche in “Youth Without Youth” (id., 2007), il nuovo attesissimo film di Francis Ford Coppola girato anch’esso in Romania.